Prima di Internet fu il computer. Uno strano oggetto che negli ultimi 30 anni si è notevolmente evoluto. Che lo si compri o lo si noleggi, ne abbiamo bisogno per navigare in Internet.
Per capirci di più, però, posso assicurare, dopo aver studiato molto e letto adeguatamente le più recenti ricerche di settore, cosa il computer non è.
Non è un pianoforte: non si suona, non produce suoni piacevoli digitandone i tasti, anzi, in questo caso gli unici suoni che possiamo ascoltare è quando, facendo un errore, o digitando due o tre testi alla volta, compaiono finestre allarmanti, schermate blu marino in cui un inglese minaccioso ci dice che un errore è stato riscontrato addirittura a livello del kernel di sistema. Noi non sappiamo cosa sia il kernel, ma significando ?nocciolo? in inglese, possiamo intuire si tratti di qualcosa di grave.
Non è necessario, visto che non è un pianoforte, neppure atteggiarsi da novelli Rachmaninoff in preda alle Rapsodie Ungheresi, non foss?altro per il fastidio che si può arrecare ai colleghi. Oltre che al computer stesso, consumando oltremodo le membrane che si trovano sotto i tasti della tastiera.
Ma il computer non è nemmeno una persona. A nulla vale parlargli. Tanto meno urlargli, anche quando gli si vorrebbe spiegare che da anni si fa quella procedura e che inspiegabilmente lui si comporterebbe male.
Il computer, diciamo pure così per capirci, è uno particolarmente stupido, ma velocissimo. Non fa altro che calcoli, ma li fa a una velocità inimmaginabile. E per dimostrare la sua stupidità basterà dire che conosce due parole soltanto, o meglio due numeri: 0 e 1.
Non pretendete quindi chissà cosa da lui. Fate semplicemente in modo che possa fare quello per cui è stato creato, e al massimo per le rapsodie nevrotiche in cui vi induce, usate il lettore cd e rilassatevi? e chiamate l?assistenza.
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