Comitato editoriale
L’impossibile è non comunicare e un film lo racconta
"Quando tu sei vicino a me" è il nuovo film della regista marchigiana Laura Viezzoli. L'ha girato al Centro Nazionale di Osimo, della Lega del Filo d'Oro: sette ospiti hanno accompagnato la regista nel loro mondo, dove si comunica con il tatto
di Redazione
Verrà proiettato in anteprima nazionale questa sera alle 19,30 a Firenze, in concorso al 65.simo Festival dei Popoli, il più antico festival di documentari europeo. Si intitola “Quando tu sei vicino a me”, che è anche il verso di una celebre canzone di Gino Paoli: la canta, spesso e a squarciagola, Milena, uno degli ospiti della Lega del Filo d’Oro. La regista marchigana Laura Viezzoli prosegue con questo lavoro il suo viaggio ai confini della comunicazione umana iniziato con "La Natura delle Cose", pluripremiato documentario presentato al Festival di Locarno nel 2016: lì, nel dialogo fra la regista e il protagonista Angelo, teologo malato di Sla, emergeva come all’impedimento del corpo corrispondesse una vivacissima mobilità e ricchezza interiore. Oggi, con quest’opera realizzata alla Lega del Filo d’Oro, la regista ci fa scoprire come il linguaggio verbale sia solo uno dei tanti per esprimersi e che, in fondo, anche dove sembra impossibile comunicare la cosa veramente impossibile è non comunicare.
Durante l’arco di quattro stagioni, sette ospiti del Centro della Lega del Filo d’Oro di Osimo hanno accompagnato la regista alla scoperta del loro mondo, un microcosmo con una straordinaria concentrazione di linguaggi diversi in cui si usa prevalentemente il tatto e, alla distanza di una mano, ci si scambia informazioni, si bisticcia, si impara e si scherza. E dove regna, a dispetto dei limiti fisici, una intensa vita affettiva e comunicativa. «È impossibile non comunicare. In qualsiasi tipo di interazione tra persone, anche il semplice guardarsi negli occhi, si sta sempre comunicando qualche cosa all’altro, afferma il filosofo e psicologo Paul Watzlawick ed è da qui che parte la mia riflessione», racconta la regista. «Se non poter vedere, parlare e sentire sono le premesse per un isolamento assoluto, cosa succede a chi non ha questi strumenti? Cosa significa per loro che io giri un film?». Viezzoli lascia aperti gli interrogativi ma al dato di realtà: la comunicazione esiste se c'è presenza e interazione con l’altro. Il metodo Malossi, la LIS tattile, il Pittografico, l’oggettuale, il Tadoma e altri “linguaggi” individuali creati ad hoc al Centro, così come la macchina da presa della regista, diventano allora ponti fra le persone.
“Quando tu sei vicino a me” è prodotto da Ladoc con Rai Cinema con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione generale Cinema e audiovisivo. È già stato premiato alla sua anteprima mondiale al Ji.hlava International Documentary Film Festival (26-31 ottobre).
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