Sostenibilità
Più rinnovabili per essere più liberi e green
Rilancio delle fonti alternative, sviluppo tecnologico, attenzione sociale e crescita delle Comunità energetiche. Secondo Enel, la transizione energetica passa anche per questi obiettivi. Ne abbiamo parlato con Nicola Lanzetta, Direttore Italia della società
“Le rinnovabili, permettendoci di produrre energia in loco, ci consentono di ridurre progressivamente la produzione di gas che importiamo dall’estero, in primis dalla Russia. Se l’Italia entro il 2030 centrasse l’obiettivo di installare gli 85 GW previsti dal Piano REPowerEU, sarebbe in grado di raggiungere l’84% di rinnovabili nel mix di produzione elettrica: un traguardo che avrebbe enormi benefici non solo sul fronte ambientale, con una riduzione del 75% delle emissioni di Co2 del settore elettrico nel 2030 rispetto al 1990, ma anche in chiave economica e occupazionale”. I numeri riassunti da Nicola Lanzetta, Direttore Italia di Enel di fronte al ruolo delle fonti rinnovabili per superare la crisi energetica in atto parlano chiaro.
Quali vantaggi comportano?
Parliamo di 345 miliardi di benefici economici cumulati al 2030 in valore aggiunto per filiera e indotto e di 470 mila nuovi posti di lavoro nella filiera e nell’indotto elettrico, sempre al 2030. Nel giro di pochi anni, siamo in grado di azzerare la nostra dipendenza dal gas russo e di incrementare la sicurezza di approvvigionamento energetica della nazione. A condizione che, oltre ad accelerare sulle rinnovabili, puntiamo su misure strategiche. Ad esempio, l’elettrificazione dei consumi mediante la sostituzione delle caldaie a metano con pompe di calore, e la costruzione di terminali Lng (gas liquetaffo). Un’opportunità è rappresentata dal terminale on-shore di Porto Empedocle, approntato sette anni fa e che già avrebbe i permessi per entrare in funzione. È necessario snellire i tempi di autorizzazione e proseguire nel trend di velocizzazione registrato negli ultimi mesi.
Tornando alle rinnovabili, non si rischia di passare da una dipendenza all’altra?
Per scongiurare questo rischio è necessario investire nello sviluppo tecnologico. Oggi, ad esempio, oltre metà delle pale eoliche su scala mondiale, quasi il 70% del fotovoltaico, il 60% dei veicoli elettrici e più del 70% delle batterie al litio vengono prodotte in Cina. Enel, dal canto suo, ha intenzione di creare una filiera di produzione di pannelli fotovoltaici per contribuire allo sviluppo della filiera anche in Italia e ha investito nella fabbrica di pannelli solari di Catania, un hub di eccellenza e innovazione già operativo. Basti pensare che ha registrato il record di efficienza sulle celle fotovoltaiche prodotte (24,6%). Nei prossimi tre anni investiremo circa 600 milioni di euro per trasformarla in una Gigafactory, con un incremento di 15 volte della produzione annua di pannelli (da 200 MW/anno a 3000 MW/anno) e un impatto positivo sia in termini di indotto generato che di occupazione, con circa mille posti di lavoro entro il 2024.
Quali aiuti sta mettendo in campo Enel dal punto di vista sociale?
Abbiamo lanciato “Essenzialmente”, un piccolo bonus che premia i comportamenti virtuosi. Chi, tra i nostri clienti, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022 consumerà meno rispetto a un anno prima, riceverà direttamente in bolletta un bonus di dieci centesimi per ogni kWh risparmiato rispetto ai tre mesi corrispondenti del 2021. Inoltre, abbiamo avviato una collaborazione con l’associazione Fratello Sole per incentivare a più livelli l’adozione del modello della sostenibilità. Ci sono azioni per promuovere la nascita di comunità energetiche che riuniscano organizzazioni del Terzo settore, come parrocchie, associazioni religiose e cooperative sociali, e permettano loro di mettere in condivisione l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Si avvierà anche una mappatura della povertà energetica che parte con un progetto pilota per estendersi a tutto il territorio nazionale, attraverso una piattaforma digitale, con l’obiettivo di individuare possibili interventi di sostegno. Prevediamo poi momenti di formazione per sensibilizzare gli stakeholder sui benefici economici e sociali delle comunità energetiche, l’attuazione di progetti specifici nel Sud, dove più alto è il numero di famiglie in difficoltà e lo sviluppo di iniziative legate alla mobilità elettrica e alla sharing mobility.
A proposito di Comunità energetiche, qual è l’impegno di Enel?
Enel punta con convinzione allo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e vi dedica forti investimenti. Attraverso Enel Green Power individueremo i siti più idonei e poi, una volta ricevute le necessarie autorizzazioni, potremo procedere alla realizzazione degli impianti rinnovabili, occupandoci dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto. Una volta individuato il sito dove realizzare l'impianto, Enel X agevolerà la costituzione della Comunità energetica, cercando di accordare il profilo di generazione dell’impianto rinnovabile e il profilo di consumo della comunità stessa. Siamo profondamente convinti che le Comunità Energetiche avranno un ruolo chiave per accelerare il processo di decarbonizzazione in Italia, elettrificando i consumi, riducendo il costo dell’energia e supportando l’indotto produttivo costituito dalle piccole e medie imprese del nostro Paese.
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