Non profit
Ai Cantieri Culturali alla Zisa i desideri conquistano la piazza
Dare modo ai cittadini di riappropriarsi del territorio per creare un luogo di comunità pensato da loro stessi. È grazie a "Piazza Bausch", progetto ideato da CLAC ETS in collaborazione con U’Game, E.D.I. e Comune di Palermo, che ai Cantieri Culturali alla Zisa l’idea di spazio cambia la prospettiva del quartiere
Abbandonare l'idea di volere essere a tutti i costi cittadella della cultura d’èlite per diventare luogo di comunità nel quale tutti possano contribuire, con la certezza che un domani, la trasformazione di quella porzione di territorio, sia merito anche del proprio contributo.
Prosegue con una giornata che ha dato modo agli abitanti dei quartieri Zisa e Noce di implementare la fase di progettazione, indicando i loro desideri rispetto a come pensano al futuro spazio, Piazza Bausch, progetto ideato da CLAC ETS in collaborazione con U’Game, E.D.I. e il Comune di Palermo, vincitore dell’avviso pubblico “Creative Living Lab – 3a edizione”. Promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, questo intervento sta rivoluzionando il modo di porsi con e per il territorio, alimentando il processo di rigenerazione che negli ultimi anni ha visto la nascita, all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa, di 20 nuovi centri culturali la cui offerta culturale esaudisce tutte le esigenze, cinema al teatro, dalla musica alle arti visive.
«Quel che si respira qui dentro è pura energia – afferma Davide Leone, presidente dell’ETS Cantieri Culturali alla Zisa – proprio perché non c’è nulla di definito. Ovviamente stiamo parlando di un progetto di rigenerazione urbana che ha una struttura di base, ma l’idea di spazio è in divenire in quanto vuole cambiare la prospettiva del quartiere dal punto di vista dei suoi abitanti».
Una mattinata, quella celebrata con la partecipazione di bambini e genitori, durante la quale grandi e piccini hanno “visto” insieme cosa potrà diventare Piazza Bausch, trovando il posto per un’ideale piscina, decidendo il punto in cui l’altalena può consentire di levarsi alta consentendo di toccare il cielo con più facilità, cercando e scoprendo il punto in cui potersi appartare con le amiche senza sciogliersi al sole. Desideri, sogni e progetti concreti che creano reale comunità, lasciati a futura memoria su una lavagna sulla quale ognuno potrà comunicare la propria idea di spaizo e piazza ideali.
Un percorso che si basa anche sulla riapertura stabile del cancello su via Perpignano, per dare modo ai Cantieri Culturali di abbandonare il concetto di cittadella chiusa che si protegge per ripensarsi città attraversabile. Non solo dagli abitanti ma anche dalle scolaresche. I primi abitanti di Palermo che sono stati coinvolti nel processo di riprogettazione della Piazza, con un laboratorio dal titolo KidEscape, infatti, sono stati gli studenti e le studentesse dell’"Istituto Valdese" della Noce, dell’Istituto "Principessa Elena di Napoli"e dell’Istituto "Colozza Bonfiglio" della Zisa.
«Fa veramente la differenza dal punto di vista del rapporto con il territorio che si genera e rigenera – aggiunge in conclusione Leone – . Chiaramente questo percorso si compie grazie alle scuole del territorio con molte delle quali lavoriamo alla captazione dei desideri. Ora, grazie ad azioni di engagement comunitario che porteremo avanti con gli abitanti dei quartieri interessati, riprogetteranno le modalità d’utilizzo di quella che, fino ad oggi, è stata considerata solo un’area di transito per renderla un luogo d’incontro, di socializzazione e di interrelazione».
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