Non profit

Servizio civile, la Francia si mobilita per l’Ucraina

Di fronte al conflitto in Ucraina e alle sue conseguenze la Francia mette a disposizione dei volontari del servizio civile missioni d’intervento urgente, e la possibilità di rendersi disponibili attraverso la piattaforma governativa Je veux aider (in italiano: “Voglio aiutare”), che seleziona le missioni di volontariato prioritarie, per fare fronte all’emergenza

di Cristina Barbetta

In tutta la Francia associazioni ed enti locali si mobilitano per sostenere la popolazione ucraina. Al fine di favorire l’impegno in favore delle persone fuggite dalla guerra, la Francia ha sviluppato missioni di servizio civile di intervento urgente. «Come confermato dalla crisi sanitaria che abbiamo attraversato, il servizio civile e i programmi europei che coinvolgono i giovani sono importanti strumenti di mobilitazione cittadina per rispondere ai bisogni urgenti di solidarietà. Questi programmi si attivano per rispondere alle conseguenze della guerra in Ucraina (attraverso l’accoglienza e l’accompagnamento delle persone che sono fuggite dal Paese, il sostegno alla popolazione interessata…. )», si legge sul sito del service civique.

L’attuazione del servizio civile francese è assicurata dall’Agenzia per il servizio civile-costituita nel 2010 sotto forma di gruppo di interesse pubblicoche propone le seguenti modalità di potenziamento e facilitazione della mobilitazione dei giovani volontari:

  • I volontari del Servizio Civile il cui ente di accoglienza sta già attuando delle azioni che beneficiano le persone colpite dalla guerra in Ucraina o sta contribuendo a realizzarle possono essere orientati verso di esse. Se il contenuto della missione per la quale i volontari sono stati reclutati si discosta dalle azioni a favore delle persone colpite dalla guerra in Ucraina, il riorientamento dei volontari può essere effettuato, con il loro consenso, dal loro ente di accoglienza mediante una clausola aggiuntiva al contratto di servizio civile. Quest’operazione viene fatta sulla piattaforma Elisa, lo strumento di gestione e monitoraggio dei contratti dei volontari in servizio civile
  • Gli enti di accoglienza già autorizzati a compiere azioni di solidarietà per rispondere alle conseguenze dell’emergenza in Ucraina possono anche chiedere di aumentare il numero di posti di servizio civile a loro disposizione mediante una clausola aggiuntiva al contratto di servizio civile presso il loro referente all’Agenzia del servizio civile o nei servizi decentrati dello Stato. Queste iniziative saranno trattate d’urgenza dall’Agenzia per il servizio civile
  • Gli organismi che desiderano impegnarsi in maniera duratura (per almeno 6 mesi) in azioni di solidarietà in linea con la guerra in Ucraina ma che non hanno missioni autorizzate a questo titolo possono beneficiare di una clausola aggiuntiva al loro contratto di servizio civile
  • I volontari che desiderano aderire alle azioni d’urgenza create da attori diversi dal loro ente di accoglienza possono partecipare a titolo volontario, al di fuori del tempo che dedicano alla loro missione. A questo fine possono iscriversi nella sezione della piattaforma governativa Je veux aider che, di fronte alla guerra in Ucraina, lancia una grande mobilitazione, aperta a tutti. Associazioni ed enti locali in tutta la Francia, che aderiscono al portale governativo, si mobilitano per sostenere la popolazione ucraina. In particolare le associazioni cercano volontari per accogliere, accompagnare e aiutare i rifugiati che fuggono dalla guerra. Chi desidera partecipare a questo movimento di solidarietà può diventare volontario e iscriversi a una missione sulla piattaforma, che ha selezionato le missioni di volontariato prioritarie, quelle in cui il bisogno di volontari è più urgente per fare fronte alla situazione di emergenza. «Lavoriamo fianco a fianco con i nostri partner affinché la mobilitazione risponda al meglio alle conseguenze della crisi», si legge in una nota del portale.

Sul sito jeveuxaider.gouv.fr ci sono 307 missioni per i volontari del servizio civile in favore dei rifugiati ucraini, su un totale di più 12.300 missioni selezionate dal portale per tutti coloro che vogliano impegnarsi a titolo volontario per far fronte all’emergenza, anche al di fuori del servizio civile. Le missioni disponibili per i volontari del servizio civile a favore dei rifugiati ucraini sono classificate a seconda del campo d’azione e del tipo di missione. I campi di azione comprendono: solidarietà e inserimento, assistenza sanitaria, prevenzione e protezione, cooperazione internazionale, educazione, tutela dell’ambiente, arte e cultura, mobilitazione per il Covid-19 e sport. Tra i principali tipi di missione: creare un legame sociale con i rifugiati, favorire il loro inserimento sociale, aiutare all’apprendimento della lingua francese, contribuire alla sensibilizzazione in materia di salute, portare sostegno a bambini e ragazzi, soprattutto nei quartieri popolari, nelle zone rurali e nelle campagne. Je veux aider è un progetto della Reserve Civique, che permette a cittadini e stranieri residenti regolarmente in Francia di impegnarsi in modo occasionale nel volontariato. Istituita dalla legge Egalité et Citoyenneté (Uguaglianza e cittadinanza) del 2017, la Reserve Civique è una risposta al desiderio dei cittadini di impegnarsi a favore degli altri, che si è manifestato ampiamente dopo gli attentati del 2015.

Per quanto riguarda i programmi europei Erasmus + e i Corpi europei di solidarietà (che aiutano i giovani a partecipare a progetti che vanno a beneficio delle comunità, sia all’estero sia nel proprio Paese), i responsabili dei progetti hanno la possibilità di riallocare una parte dei fondi di cui beneficiano e che non sono ancora esauriti per contribuire all’aiuto alle persone sfollate o colpite dalla guerra. Per esempio le missioni di volontariato del corpo europeo di solidarietà possono essere riorientate, con l’accordo del giovane volontario, verso azioni di solidarietà per la popolazione ucraina accolta in Francia.

Il servizio civile in Francia
Offre la possibilità a tutti i giovani dai 16 ai 25 anni, e fino a 30 anni per i giovani con handicap, di fare volontariato in 10 aree di interesse generale (solidarietà, salute, cultura e tempo libero, educazione, sport, ambiente, memoria e cittadinanza, sviluppo internazionale e azione umanitaria, intervento d’urgenza, cittadinanza europea), con un indennizzo mensile di almeno 580 euro netti. Non è necessario avere un diploma o una formazione iniziale per poter partecipare al servizio civile, che dura da 6 a 12 mesi. Nel 2020 circa 132 mila volontari hanno partecipato al servizio civile nel Paese, e dal 2010 più di mezzo milione di giovani ha potuto effettuare una missione. Inoltre il piano governativo: “1 jeune, 1 solution“, (in italiano: “1 giovane, 1 soluzione), prevede un aumento di 100 mila missioni di servizio civile all’anno. Lanciato nel 2020, il programma prevede: aiuti per l’assunzione, formazione, accompagnamento, aiuti finanziari ai giovani in difficoltà…, per trovare una risposta a tutte le diverse situazioni. Più di 9 miliardi di euro sono stati investiti nel programma.

Foto: Naassoom Azevedo/Unsplash

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.