Cultura
Inserimento a scuola, a Padova in campo gli universitari ucraini
A supporto dell’equipe psico-pedagogica della Fondazione, ci sono 15 studenti ucraini che frequentano l’Università degli Studi di Padova che hanno dato la loro disponibilità come interpreti a titolo volontario
di Redazione
Secondo gli ultimi aggiornamenti del Ministero dell’interno, le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte attualmente in Italia sono 91.137, di cui 33.796 minori. A ieri, c’erano 17.657 studenti ucraini accolti nelle scuole italiane: 3.728 bambini nella scuola dell’infanzia, 8.196 nella scuola primaria, 4.203 ragazzi nella scuola secondaria di primo grado e 1.530 in quella di secondo grado. Il 45% degli studenti profughi frequenta le scuole di Lombardia (22%), Emilia-Romagna (12%) e Campania (11%). Il Ministero ha pubblicato una nuova nota operativa per l’accoglienza dei minori ucraini, con le indicazioni per l’iscrizione, la validità dell’anno scolastico, il piano didattico personalizzato, le vaccinazioni. Il Ministro Bianchi ha già annunciato che si sta pensando a un Piano Estate. Il non profit è come sempre presente. Fondazione Mission Bambini ha avviato a Padova, in collaborazione con il Comune e l’Università degli Studi di Padova, un progetto di sostegno psicologico e linguistico per bambini ucraini inseriti a scuola e per i loro genitori, che prevede anche formazione per gli insegnanti e accompagnamento per i compagni di classe per prepararli all’accoglienza. Sono coinvolti 7 Istituti Comprensivi della città.
A supporto dell’equipe psico-pedagogica della Fondazione, ci sono 15 studenti ucraini che frequentano l’Università degli Studi di Padova che hanno dato la loro disponibilità come interpreti a titolo volontario.
Grazie all’equipe psico-pedagogica composta da psicologi e interpreti, i nuovi arrivati vengono accompagnati nel percorso di inserimento in classe, attraverso incontri sia di gruppo con gli altri bambini ucraini, per garantire loro la possibilità di mantenere legami con la propria comunità di origine, sia individuali, poiché ogni bambino ha vissuto la fuga dall’Ucraina in modo diverso e ha bisogno di un percorso personalizzato. Alcuni di questi bambini sono infatti arrivati insieme alla madre e fratelli o sorelle, qualcuno è riuscito a lasciare l’Ucraina con entrambi i genitori, altri ancora hanno vissuto lutti all’interno del nucleo familiare a causa del conflitto. Per le famiglie che ne facessero richiesta, la Fondazione mette a disposizione supporto psicologico e mediazione linguistica-culturale.
In parallelo sono attivati percorsi di formazione per gli insegnanti con un focus sulla risposta agli eventi traumatici con l’obiettivo di offrire gli strumenti per la gestione delle dinamiche socio-relazionali dei bambini e delle classi e per la gestione dello stress. L’equipe della Fondazione ha individuato inoltre una serie di laboratori da realizzare in classe per facilitare l’integrazione e il benessere psicologico degli studenti ucraini e dell’intero gruppo che, accogliendo i nuovi compagni, viene indirettamente a contatto con la guerra. «Sostenere i bambini e le famiglie dal punto di vista psicologico, educativo e sociale è per noi fondamentale, per questo ci siamo subito attivati per dare il nostro contributo e offrire a questi piccoli studenti l’opportunità di vivere questa fase della loro vita nel modo meno traumatico possibile», dichiara Sara Modena, Direttore Generale di Mission Bambini. Il progetto ha il supporto di Mamo Educational Foundation. Per essere #viciniaibambini Mission Bambini ha attivato una raccolta fondi dedicata all’emergenza Ucraina: https://attivati.missionbambini.org/
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.