Si ripete il “Miracolo di Natale”: in Sardegna nevica solidarietà
Migliaia di sacchetti bianchi hanno coperto come fiocchi di neve la scalinata della basilica di N.S. di Bonaria. Succede a Cagliari da 26 anni. Lo straordinario successo dell'iniziativa lanciata dal conduttore televisivo Gennaro Longobardi e sostenuta da tantissimi volontari, gente comune, insieme a Caritas diocesana di Cagliari, Protezione civile, Cagliari Capitale e alcune catene di supermercati. Decine di tonnellate di generi alimentari e beni di prima necessità per i bambini, raccolte in 22 Comuni e destinate alle famiglie indigenti
L’avevano denominata “Miracolo di Natale” sin dalla prima edizione negli anni Novanta. E lo straordinario successo dell’iniziativa, giunta ormai al 26esimo appuntamento, fa ben comprendere il profondo significato di questo piccolo, grande miracolo. Perché l’evento pensato tanti anni fa dal conduttore televisivo Gennaro Longobardi, che si è svolto ieri a Cagliari, continua a sorprendere. Due Tir strapieni di generi alimentari e beni di prima necessità per i bambini. Ad essi si aggiungono le svariate tonnellate raccolte in altri 21 Comuni del Sud Sardegna. Faceva un certo effetto vedere la scalinata della Basilica di Nostra Signora di Bonaria letteralmente ricoperta da migliaia di buste della spesa.
«Non abbiamo ancora pesato i prodotti donati da tanti sardi, occorreranno alcuni giorni», spiega don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana di Cagliari. «Nella precedente edizione eravamo arrivati a 30 tonnellate, forse stavolta siamo andati oltre. Il ritorno del Miracolo di Natale sulla scalinata di Bonaria, dopo due anni di pandemia, richiama il cuore, la coscienza. E ha una funzione pedagogica perché la gente che passa pensa che sia davvero possibile fare qualcosa per gli altri. È un’iniziativa che ci insegna una cosa su tutte: il Natale vero è quello che promuove il donarsi, la solidarietà, la prossimità. Il “Miracolo” afferma che sarà Natale vero se si pensa ai più poveri. Quanto raccolto nel capoluogo verrà distribuito al centro diocesano Caritas di via Po, che sostiene 1.700 famiglie».
«Posso confessare una cosa?», esordisce Gennaro Longobardi. «Mi interessa sino a un certo punto sapere se sono state raccolte 30 o 40 tonnellate di viveri da dare alle persone indigenti. Perché là dove si vedono delle buste di plastica, io vedo uomini e donne, bambini e anziani. Il vero miracolo è questo: migliaia di famiglie che si mobilitano per aiutare chi sta peggio, e questo nonostante si venga da due anni di pandemia e un anno di crisi economica ed energetica che non fa pensare a un 2023 prospero. Ho visto persone, che certamente non vivono nella ricchezza, venire qui e offrire il loro contributo».
«Ho visto una bambina che è entrata in un supermercato per acquistare una merendina e ne è uscita con un pacco dello stesso prodotto, che ha portato qui rinunciando al piccolo peccato di gola», prosegue Longobardi. «Ho visto anche una famiglia arrivare da Milis, un paese dell’Oristanese, per consegnare due buste di alimentari: hanno speso più in carburante che nella spesa, ma conta ancor di più il gesto. E poi, tantissimi volontari e normali cittadini che si sono messi a disposizione, magari per caricare o scaricare la merce. Sono napoletano, anche se trapiantato a Cagliari da parecchi anni, dunque credo di essere super partes nel dire che la generosità dei sardi è imbattibile
Gente comune e volontari di tante realtà si sono uniti spontaneamente alla Caritas diocesana, a Cagliari Capitale e alla Protezione civile per aiutare tante famiglie in difficoltà. A loro si aggiungono alcune catene di supermercati. «Il miracolo della carità è naturale», commenta l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi. «Un uomo piange se qualcuno piange, si commuove insieme a chi in quel momento è commosso. Il vero miracolo è tornare ad essere uomini, non bisogna vergognarsi di mettere in gioco il cuore».
Credits: foto di Emilio Garau, presidente nazionale Prociv Italia – Associazione di Protezione civile, e di Alessandro Congia
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