Mondo

Vis: tolleranza zero per il Medio Oriente.

Il Vis, ong delle Opere salesiane da anni presente in Terra Santa, dice basta alla violenza e all'ipocrisia internazionale

di Barbara Fabiani

Davanti alla deriva del terrore in Terra Santa, il Vis – l’ong di riferimento delle Opere salesiane nel mondo – non trattiene più lo sdegno e rende esplicita la sua posizione, secondo la quale per la società civile, l’opinione pubblica internazionale e i governi deve finire il tempo dell’ignavia e dell’ipocrisia Ispirandosi alle parole del Cardinal Martini, il Vis sostiene che per il Medio Oriente è giunta l’ora della tolleranza zero: “Non siamo più disposti a tollerare le troppe vittime che quotidianamente soccombono alla follia e ai disegni politici ed economici di coloro che governano per un mondo che non vogliamo”, così il presidente del Vis Antonio Raimondi. “Non riusciamo più a tollerare l’idea di civiltà come alibi per giustificare ogni tipo di azione. Non possiamo più tollerare l’ignavia dei governi come gli Stati Uniti, che appoggiano la politica di Sharon per giustificare la guerra al terrorismo internazionale, e dell’Europa, incapace di affrontare la colpa per il silenzio del passato”. Il Vis manifesta anche la sua frustrazione nei confronti delle flebili azioni delle Nazioni Unite che la crisi mediorientale dimostra ancora una volta essere un organismo svuotato della sua funzione originaria di pacificatore le dispute mondiali, ed invece sempre più condizionato dalle scelte politiche ed economiche dei singoli e più forti Stati. Per questo, per il Medio Oriente il Vis sollecita il riconoscimento di due popoli e due Stati, il ritiro immediato dei militari e dei coloni da tutti i Territori occupati, il diritto di esistenza dello Stato Palestinese secondo i confini stabiliti dalla risoluzione 242 dell’ONU, l’individuazione di Gerusalemme come capitale delle due nazioni e la sua proclamazione di città aperta.


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