Cultura
Don Mazzi: «Gesù? Un adolescente sveglio»
Ha appena pubblicato “Gesù Uomo Vero”, il suo cinquantesimo libro per riscoprire la figura di Gesù e comprendere perché ancora oggi affascini credenti e non credenti. «Avevo in testa questa storia da 20 anni», dice. «L'ho scritta per gli adolescenti». E sulla guerra in Ucraina, che pure è trattata nel testo: «È una guerra fratricida questa. L’invasione russa in Ucraina ci riporta alla barbarie, a Erode che ammazza i bambini, e adesso c'è quel pazzo di Putin»
di Anna Spena
Come sta? “Vivo, vivo”. Risponde così don Antonio Mazzi che nel 1984 ha fatto nascere Fondazione Exodus. Don Mazzi ha appena pubblicato con Solferino Libri, per la collana Tracce, il suo cinquantasei libro: “Gesù Uomo Vero”. «Ce lo avevo in testa da 20 anni», racconta. Che uomo era Gesù? Come si è formato nell’infanzia e nella giovinezza? Come è nata in lui una certa idea di Dio e del mondo? Come è diventato maestro e predicatore? Come è arrivato a essere rifiutato e crocifisso? Quale fu l’effetto del suo modo di vivere sulla società in cui viveva? Cosa capirono davvero i contemporanei di lui (e cosa noi, oggi, capiamo di lui)? Ogni capitolo del libro contiene una tappa del percorso dell’uomo e una provocazione rivolta al pensiero del lettore. Senza preoccuparsi dell’appartenenza o meno di chi legge alla confessione cristiana.
Don Mazzi com’è nata l’idea di questo libro?
È un pezzo che avevo in testa sta roba qua (sorride ndr). Erano almeno 20 anni. Cristo è un uomo come gli altri. È stato un bimbo come gli altri, un adolescente come gli altri. Mentre scrivevo il libro provavo a pensare alle tappe della sua vita che non sono state raccontante. Era un adolescente curioso. Scrivo quello che penso, ho 92 anni. Se vogliono mandarmi all’inferno ci penserà il padreterno (sorride ancora ndr). Nel libro affronto anche il tema della sessualità, dovevano per parlarne anche loro o andavano avanti a vanvera? Gesù è cresciuto, come dice la storia, “in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (e ovviamente davanti alle donne), fu certamente oggetto degli sguardi e dei sorrisi di più di una ragazza di Nazaret. La sua educazione sentimentale – e, in parte, persino sessuale – non avvenne, come nei tempi moderni, leggendo Romeo e Giulietta, Orgoglio e pregiudizio, o Ultime lettere di Jacopo Ortis (per fortuna) o Guerra e pace, L’amante, Cinquanta sfumature di grigio, e nemmeno vedendo film d’amore e redenzione come Pretty Woman, Colpa delle stelle, Io prima di te, Titanic, P.S. I Love You… E nemmeno guardando filmati porno su Internet. No, Gesù aveva a disposizione due fonti: il bellissimo spettacolo dell’intesa tra i suoi genitori e le Sacre Scritture. Il lettore dirà: “Ancora la Bibbia? E che c’entra con l’educazione sentimentale e sessuale?”. C’entra, perché uno dei libri più importanti e apprezzati della Bibbia, letto anche in sinagoga, era il Cantico dei cantici che comincia così: Mi baci con i baci della sua bocca! Sì, migliore del vino è il tuo amore. Inebrianti sono i tuoi profumi per la fragranza, aroma che si spande è il tuo nome: per questo le ragazze di te si innamorano. Trascinami con te, corriamo!” Un testo, questo, bellissimo che vale quanto 50 manuali di psicologia.
Per chi l’ha scritto questo libro?
Per gli adolescenti soprattutto, spero che lo leggano in tanti. Questa è la storia di un’ adolescente. Spero anche che il libro li incuriosisca, è scritto in modo semplice. E che li avvicini in qualche modo a questa figura, perché un Cristo così forse non l’hanno mai visto, e loro oggi ce l’hanno con questa chiesa piena di marmi, piena di candele, cerimonie. Una chiesa lontano dalla loro vita insomma.
E che adolescente era Gesù?
Certamente con una grande capacità intuitiva e una sensibilità straordinaria. Credo che il primo momento in cui ha iniziato a capire qualcosa di se stesso sia stato l’incontro con Giovanni e con il Battesimo. Un ragazzo di paese che aveva imparato a leggere e scrivere, sveglio e con grandi domande dentro.
Che farebbe oggi?
Farebbe il Cristo un’altra volta, alla sua maniera. Lui ha vissuto in una situazione storica mica da scherzo, con Israele sotto Roma. Quindi dal punto di vista politico era messo molto peggio di noi adesso. Se venisse adesso affronterebbe la situazione. Non con la presunzione di cambiarla ma con l’obiettivo di capirla e poi capire qual è il suo ruolo. Non credo si scandalizzerebbe eh…
E di quello che sta accadendo in Ucraina che direbbe Gesù adolescente?
Che direbbe… È assurdo quello che vediamo. Russia e Ucraina sono due Stati fratelli che fino a ieri parlavano la stessa lingua, avevano la stessa cultura, le stesse tradizioni. È una guerra fratricida questa. L’invasione russa in Ucraina ci riporta alla barbarie, a Erode che ammazza i bambini per uccidere il profeta e difendere il suo diritto a regnare con la violenza. Prima c’era Erode adesso c’è quello li, che è matto, Putin.
C’è spazio per il perdono?
Bisogna che ci mettiamo in testa che tutti dovemmo perdonare una volta al giorno, più volte al giorno, partendo dalle nostre famiglie. Il perdono non può più essere una cosa straordinaria, ma deve diventare un’azione normale. Ciascuno di noi è cresciuto perché qualcuno l’ha perdonato. Noi non ce ne accorgiamo ma quelli che ci perdonano sono dei grandi.
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