Cultura

Volare grazie a Jonathan

Consulente di agenzie di viaggio, mr. Jonathan Kaye fa ogni giorno i conti con la propria condizione di disabile che viaggia in aereo.

di Carlotta Jesi

«Benvenuti, siete pregati di riporre sedie a rotelle e bombole di ossigeno negli appositi alloggiamenti sopra di voi». No, non siete saliti per sbaglio sul volo charter di una casa di riposo. Questo strano annuncio che nessuna hostess leggerebbe mai è una delle tante informazioni per viaggiatori disabili contenute nel sito www.everybody.co.uk La prima guida turistica del mondo che oltre a siti culturali e alberghi riporta un elenco dettagliato delle compagnie aeree mondiali attrezzate ad accogliere passeggeri disabili. Quelle, per intenderci, che oltre a un ascensore per trasportare in cabina chi non cammina, sotto ai sedili dei passeggeri hanno procedure di emergenza in Braille e, per tempo, informano della quarantena e certificato medico necessari per far volare un cane guida. Insomma, tutto quello che in genere si scopre all’ultimo momento o non si viene a sapere del tutto. A realizzare il sito, che in media riceve 30 mila visite al mese, è stato Jonathan Kaye. Consulente delle maggiori agenzie di viaggio del Regno Unito che nel 1998, mettendo a frutto la sua esperienza di viaggiatore costretto su una sedia a rotelle, ha pubblicato “All Go”, una guida sulle vacanze accessibili ai disabili distribuita a tutti i suoi membri dall’Association of British Travel Agents. E sull’home page di www.everybody.co.uk, che oltre alle compagnie aeree contiene una lista di tutti gli alberghi e cyber caffé del Regno Unito adatti ai disabili, spiega: «Questa è una guida per tutti e non solo per i portatori di handicap. L’ho pensata per famiglie che amano viaggiare senza lasciare a casa un figlio o un genitore solo perché disabile». Per rendersene conto basta dare un’occhiata agli alberghi elencati nel sito e divisi per regione inglese: niente ostelli non profit, conventi per portatori di handicap o strutture di accoglienza per disabili. Quelli visitati da Kaye sono tutti alberghi di categoria. Valutati con un sistema inventato appositamente per i visitatori di “everybody”. «Il “Tourism for all”, standard usato in Inghilterra per valutare l’accessibilità ai disabili di musei, mezzi di trasporto e alberghi», si legge sul sito, «non consentiva di valutare la qualità complessiva dell’albergo. Mentre per noi sono importanti anche cortesia, cucina, lavanderia e altri servizi offerti ai clienti». Giudicati da Kaye con una, due, tre e anche cinque stelle spiegate in dettaglio sul sito. Che avverte: nessuna delle compagnie aeree o catene alberghiere riportate qui di seguito ha pagato per comparire su “everybody”, ma chi volesse pubblicizzare servizi ai disabili su questo sito è il benvenuto. Per un banner con link diretto al sito Internet, bastano 20 sterline l’anno. Anche meno per pubblicità tradizionali da compilare on line. Gratuita e assolutamente libera, invece, la partecipazione a un forum di discussione in cui denunciare eventuali disservizi o annunciare l’uscita di qualche nuovo supporto tecnico-logistico per i portatori di handicap che amano viaggiare. Insomma, tutto quello che avreste sempre voluto sapere a portata di mouse. Compresi gli uffici informazioni di tutte le compagnie aeree del mondo collegate ad everybody.co.uk con un semplice link. Ma attenzione, mette in guardia una scritta che lampeggia sull’home page, ci sono alcune precauzioni che è sempre bene ricordare prima di prenotare un biglietto: se in volo dovete prendere medicine particolari o trasportare bombole d’ossigeno munitevi di certificato medico e chiedete il prezzo richiesto per trasportare ciascuna bombola; informatevi se l’equipaggio è stato addestrato per il sostegno di disabili non accompagnati e ricordate che difficilmente si possono imbarcare sedie a rotelle elettriche in un viaggio che prevede il cambio di compagnia aerea.Informazioni preziose, che per molti disabili italiani fino a oggi erano solo un sogno. Qualche passo avanti è stato fatto in occasione del Giubileo, ma per una valutazione definitiva sull’abbattimento delle barriere architettoniche romane bisognerà aspettare la fine dell’Anno Santo. Per il momento accontentiamoci del giudizio di Suor Chantal de Clock, la monaca francese che in questi giorni gira per la capitale con un gruppo di nove turisti in carrozzella verificando una per una le strutture per disabili preparate per l’11 febbraio, giornata dedicata al Giubileo degli ammalati: «ottimo il servizio di pulmini organizzato dal Comitato di accoglienza ma per prendere i mezzi pubblici bisogna lasciare a casa la carrozzella».


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