Economia
Rentokil Italia e Fondazione Rava: un sodalizio che fa del bene
Le due realtà collaborano per il terzo anno consecutivo a sostegno dei giovani e delle famiglie in difficoltà. Nel 2022 Rentokil Initial ha scelto di sostenere il progetto Prenditi Cura di Me, che permette a bambini e minori in difficoltà di accedere a visite specialistiche
di Redazione
Secondo i dati lstat 2021, gli italiani che vertono in condizioni di povertà assoluta sono saliti a 5,6 milioni dopo l'emergenza Covid, di questi 1,4 milioni sono minori. L’impegno della Fondazione Francesca Rava NPH Italia Onlus a sostegno di bambini ed adolescenti in condizioni di disagio in Italia continua dal 2000 e avviene tramite adozioni a distanza, progetti e programmi di cooperazione allo sviluppo, attività di sensibilizzazione sui diritti dei bambini, diffusione della cultura del volontariato e risposta alle emergenze umanitarie.
La sede italiana di Rentokil Initial – multinazionale leader mondiale nella fornitura di servizi di disinfezione, disinfestazione e servizi per l’igiene nei luoghi pubblici e nelle imprese – ha scelto per il terzo anno consecutivo di sostenere Fondazione Francesca Rava e i suoi progetti per dare un aiuto concreto a chi ne ha più bisogno. Gli scorsi anni Rentokil Initial ha sostenuto il progetto SOS Spesa riuscendo a supportare ben 90 famiglie con beni di prima necessità. Per il 2022 Rentokil Initial ha scelto di sostenere il progetto Prenditi Cura di Me, che permette a bambini e minori in difficoltà di accedere a visite specialistiche, in particolare psicologiche e psichiatriche, e ricevere programmi di sostegno mirati con educatori e personale specializzato, per curare i disturbi legati all’alimentazione e alla depressione, dovuti all’isolamento sociale e all’esposizione ai pericoli del web.
In ltalia infatti più di 1milione di bambini vive in povertà assoluta: i loro bisogni più elementari come vestiti, educazione, cure sanitarie non sono adeguatamente soddisfatti (dati Istat 2021). Una situazione grave, che l'emergenza Covid-19 ha reso ancora più drammatica, soprattutto per quei bambini che vivono in famiglie in difficoltà, in comunità per minori e case famiglia. Il distanziamento sociale, la didattica a distanza (DAD) e l’esposizione agli stimoli negativi del web hanno creato una vera e propria escalation di disagi psicologici, psichiatrici e nuove fragilità nei bambini, nei ragazzi e negli adolescenti.
“Rentokil Initial è da sempre impegnata a migliorare la qualità della vita delle persone attraverso servizi che consentano loro di vivere in luoghi sani, igienizzati e sicuri per la salute” – commenta Elena Ossanna, Amministratore Delegato di Rentokil Initial Italia – “Siamo da anni al fianco di Fondazione Francesca Rava, collaborando con loro fin dalla ripartenza dopo il primo lockdown, continuiamo oggi sostenendo di anno in anno uno dei tanti progetti che costantemente aiutano chi è in condizioni di disagio e difficoltà, trasformando un momento critico in positività e collaborazione. I ragazzi sono forse quelli che maggiormente hanno risentito delle limitazioni imposte negli ultimi due anni, che li hanno visti lontani da luoghi di aggregazione fondamentali per loro come la scuola o i centri sportivi, generando una serie di disagi che non vanno sottovalutati. Per questo motivo quest’anno abbiamo scelto di sostenere il progetto Prenditi cura di Me che si rivolge proprio a loro, per non lasciarli soli in una fase così delicata della loro vita.”
"Ringraziamo di cuore Rentokil da anni al nostro fianco, sostenendo tanti progetti in aiuto a migliaia di bambini in condizioni di disagio”, dichiara Mariavittoria Rava, Presidente Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus, che aggiunge: “Ed ora, il prezioso supporto di Rentokil, riguarderà anche il progetto “Prenditi cura di me”; grazie al quale la Fondazione permetterà ai giovani in difficoltà di accedere a visite specialistiche, in particolare psicologiche e psichiatriche. I beneficiari sono, appunto, bambini e ragazzi, minori o stranieri non accompagnati, in carico ai servizi sociali e accolti in comunità, casa-famiglia o seguiti da strutture semi-residenziali,a volte con problematiche sanitarie o disabilità complesse. Insieme possiamo davvero fare la differenza e offrire un futuro migliore a questi ragazzi”.
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