Economia

Care Aziende, la sostenibilità è un percorso non un discorso

Con "Social Path", Dynamo Academy e VITA fianco a fianco per accompagnare le imprese che vogliono migliorare il proprio impatto sociale

di Giampaolo Cerri

La sostenibilità e l’impatto sociale, per le imprese, non sono solo un pensiero ma soprattutto anche un sentiero.

I comportamenti responsabili, cioè, sono figli di una cultura che l’azienda può apprendere, con la quale costruire processi di coinvolgimento delle persone e soprattutto produrre cambiamento. Un sapere che può diventare generativo se assimilato, ossia conoscendone gli aspetti, i fenomeni, i dati di realtà.

Insomma, la sostenibilità per un'impresa, usando un altro gioco di parole, è un percorso più che un discorso.

Non è un caso si chiami appunto Social Path, ossia “percorso sociale” il servizio creato da chi la sostenibilità la studia, la pratica, la vive da sempre, più o meno da quando la nozione stessa è nota in Italia: Dynamo Academy, l’impresa sociale nata dall’esperienza filantropica di Fondazione Dynamo, (a sua volta sorta nel 2003), e VITA, il giornale del Terzo settore italiano, uscito per la prima volta in edicola nel novembre del 1994.

Insieme queste due realtà apriranno il loro storico bagaglio di analisi e di esperienze mettendolo al servizio delle imprese, oggi chiamate a ricoprire un ruolo attivo nel tessuto sociale che le circonda, contribuendo ad abbattere le disuguaglianze sociali, e creare valore condiviso con il territorio.

Stiamo parlando di quel mondo imprenditoriale per il quale è diventato imperativo consolidare il proprio ruolo sociale per il Bene comune e nella promozione dell’inclusione, della dignità e dell’equità delle persone. Aziende che abbiano cioè un approccio strategico in cui, progettazione condivisa, confronto con il Terzo settore, valutazione e comunicazione dell’impatto, diventano strumenti fondamentali per consolidare l’impegno.

Ma cosa, nel concreto, si metterà a disposizione delle aziende?

Analizzare, pianificare, comunicare

Innanzitutto formazione e cultura della sostenibilità: Social Path coinvolgerà le aziende partner con piani di formazione ed engagement sui concetti chiave dello sviluppo sostenibile, della sua evoluzione e dell’attuale scenario nazionale e internazionale per creare una cultura condivisa della sostenibilità.

Ovviamente non mancheranno competenze come l’Analisi di scenario e benchmark sulla sostenibilità sociale, vale a dire l’approfondimento dell’impegno sociale dell’impresa che intraprende il percorso, del suo posizionamento sulla base dei dati disponibili su imprese comparabili per settore e dimensione aziendale, grazie alla conoscenza di best practices, identificazione di nuove aree di intervento e traduzione dei risultati in opportunità.

E poi, ancora, pianificazione strategica, per programmare il cambiamento, per promuovere l'interazione e lo scambio con le comunità locali e il Terzo settore, per favorire la progettazione sociale condivisa e la misurazione dell’impatto sociale.

Un percorso che, necessariamente, coinvolge anche il racconto del valore generato, con la creazione di prodotti editoriali e comunicativi, per gli asset valoriali e strategici, e di eventi, per trasmettere al meglio il cambiamento. Per la rendicontazione sociale poi, Social Path mette a disposizione competenze redazionali, consulenziali e scientifiche utili alla misurazione ma anche specifici strumenti editoriali e indicatori innovativi che ne favoriscono il racconto.

Aziende e Terzo settore, dal dialogo alla coprogettazione

"In un contesto in cui complessità e crisi, nonché le attese degli stakeholder, portano alla necessità da parte delle imprese di generare impatto sociale positivo sui territori e le comunità, il Terzo Settore ha un ruolo di leadership da assumere”, spiega Serena Porcari, consigliere delegato di Fondazione Dynamo, che prosegue: “È proprio l’articolato mondo non profit che può infatti indicare la via per il cambiamento. Il percorso che proponiamo ha questo obiettivo: supportare un approccio strategico alla sostenibilità nel sociale, in modo da consolidare e rendere visibile tale impegno. Dynamo Academy – nella sua partnership con VITA – rappresenta l’anello di raccordo perfetto per portare i due mondi (aziende ed enti del Terzo settore) a dialogare per il bene comune."

Parole a cui fa eco, Giuseppe Ambrosio, presidente e amministratore delegato di VITA: “Dopo quello con Euricse per lo sviluppo di una rendicontazione sociale che metta in evidenza lo storytelling, oltre che l’accountability, sono molto felice di questo ulteriore accordo strategico di filiera con Dynamo Academy, l’attore certamente più innovativo nell’ambito dell’education e della consulenza al profit. Questa volta il cuore dell’intesa riguarda l’accompagnamento delle imprese verso i più efficaci paradigmi della sostenibilità. Non è più infatti questione nice to have: le imprese profit sono realmente chiamate a considerare nelle proprie strategie tutti i fattori chiave, che possano sostenerne la crescita, e tra questi le comunità. La ‘esse’ di ESG è quella più declamata ma è anche quella su cui si rischia l’effetto annuncio e poi ci si blocca perché i principali interlocutori – genericamente la società civile – sono spesso difficili da individuare, da comprendere, da integrare. Dynamo Academy e VITA”, conclude Ambrosio, “hanno individuato sei step di costruzione di un percorso di crescita (il Social Path) verso la piena sostenibilità; nel nostro spirito di content company, noi di VITA abbiamo il ruolo del narratore attivo, di colui che attraverso i principali strumenti di comunicazione facilita e sostiene il coinvolgimento di tutti gli stakeholder dell’impresa, in particolar modo del Terzo settore”.

Info: socialpath@vita.it

La foto in apertura è di Raphael Nogueira per Unsplash

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