Famiglia

Ue: giù le mani dal Parmigiano

La Commissione cerca di bloccare il tentativo di registrare la denominazione Parmesan nel Codex Alimentarius che si terrà in Nuova Zelanda in aprile

di Giampaolo Cerri

L’Ue scende in campo contro il Parmesan. Bruxelles cercherà di bloccare il tentativo di alcuni Paesi di raggirare la tutela delle denominazioni d’origine europee, facendo approvare un disciplinare di produzione di questo vile clone del formaggio italiano dal Codex Alimentarius: ossia dall’ organismo economico-scientifico internazionale per l’agroalimentare dove vengono codificati i vari alimenti. La questione del ‘Parmesan’ è stata infatti iscritta all’ ordine del giorno del Comitato latte al Codex, che si riunita a Wellington, in Nuova Zelanda, dall’8 al 12 aprile. A Bruxelles, i rappresentanti dei Quindici al Comitato speciale agricoltura (che prepara i lavori del consiglio dei ministri agricoli dell’ Ue) hanno subito reagito decidendo di richiedere la cancellazione dall’ordine del giorno dei lavori del Codex della questione ‘Parmesan’. L’Ue chiede di arrivare almeno fino al 25 aprile, quando è attesa la sentenza della Corte di giustizia europea sulla possibilità o meno di elaborare e confezionare prodotti tutelati da denominazioni o indicazioni d’origine (in questo caso il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma), al di fuori dei luoghi di produzione italiani. L’Ue difende la trasparenza del mercato e autorizza solo i produttori di Parmigiano Reggiano a far uso della denominazione ‘Parmesan’ per l’autentico prodotto venduto sui mercati nei quali è conosciuto con quel nome. La Commissione non permette quindi a nessun altro produttore comunitario di usare quella denominazione per contraddistinguere un proprio formaggio. Non riuscendo a far breccia a Bruxelles, alcuni Paesi tentano da anni di far registrare il termine ‘Parmesan’ nel Codex Alimentarius. Nel settembre scorso, Bruxelles ha rafforzato la sua posizione in difesa delle denominazione di origine presentando all’ Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) un documento di proposte per un’effettiva protezione a livello internazionale contro l’usurpazione delle indicazioni geografiche legate ai prodotti agricoli. Intanto a Ginevra, alla Wto, sono stati avviati oggi i negoziati al Consiglio Trips (la trattativa sulla protezione internazionale delle indicazioni geografiche degli alimenti) in cui l’Ue sostiene la necessità di riconoscere ed estendere le sue denominazioni protette a livello internazionale.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA