Famiglia

Povertà educativa, combatterla con l’arte

Nata nel 2022, Fondazione Mus-e è già stata in 700 classi scolastiche di 16 città italiane coi suoi progetti. Offrono ai più piccoli «una opportunità per esprimere propria creatività e le proprie emozioni, scoprire e sviluppare le proprie capacità e crescere in maniera armonica, felice e consapevole, all’insegna della multiculturalità e dell’inclusione», spiega Maria Garrone. E il fotografo Maurizio Galimberti dona alcune opere per sostenerne il lavoro

di Barbara Marini

Per combattere innanzitutto la povertà educativa dal 1999 a oggi 13mila e più bambini hanno sporcato, disegnato, cantato, danzato, recitato e molto altro ancora combattendo con la bellezza della creatività il brutto della povertà educativa.

Attraverso le diverse discipline i più piccoli si sono messi in gioco senza neanche sapere cosa fossero muri, diversità, emarginazione. Mus-e entra con i suoi progetti multiculturali, dedicati ai bambini, nelle scuole, con le famiglie, educando tutti alla solidarietà e alla coesione sociale. Nel 2020 nasce Fondazione Mus-e Italia, ormai presento in 16 città con circa 700 classi, che si racconta con il cui motto “creo, cambio, cresco”.

Maria Garrone ci racconta che «avvicinarsi alla bellezza e all’arte, al di là di ogni diversità culturale, sociale ed economica, rappresenta per i nostri bambini un’opportunità straordinaria per esprimere la propria creatività e le proprie emozioni, scoprire e sviluppare le proprie capacità e crescere in maniera armonica, felice e consapevole, all’insegna della multiculturalità e dell’inclusione. Chi sceglie di sostenerci diventa così un prezioso "ambasciatore di Bellezza", consentendoci di portare il nostro programma artistico-didattico in un sempre maggior numero di scuole e di creare impatto vero sul futuro dei nostri bambini».

All’interno di un itinerario scolastico che dura tre anni, i bambini imparano a conoscersi, a mostrarsi agli altri con spontaneità, ad accettare le debolezze e le differenze, vivendole come risorsa e non come un limite. Grazie al linguaggio universale dell’arte, sperimentano in un’esperienza concreta che ciascuno è parte di un tutto.

In occasione di uno degli eventi benefici che sono stati organizzati a Milano, il maestro fotografo Maurizio Galimberti (nella foto sotto, mentre firma le opere, ndr), ha creato e donato a Fondazione Mus-e due opere che ne interpretano la missione, sintetizzata nelle parole “Creo Cambio Cresco”. Altre sette opere fotografiche per una mostra esclusiva a Milano, e ha permesso agli ospiti di assistere dal vivo a una dimostrazione del suo lavoro, dando la sua disponibilità per realizzare successivamente, presso il suo studio, i suoi speciali ritratti "a mosaico”, il cui ricavato sarà interamente devoluto a Fondazione Mus-e Italia.

«Sono felice di aver potuto dedicare alla Fondazione Mus-e Italia le mie opere e due giornate della mia vita, che impiegherò per realizzare i mosaici per i donatori che hanno deciso di acquistarli, perché ho visto che è un progetto importante e veramente solidale», ha commentato il fotografo. «Penso che aiutare gli altri, soprattutto i bambini, sia una delle cose più importanti della vita e sono convinto che ognuno, in base a quello che ha e alle sue possibilità, dovrebbe restituire qualcosa agli altri».


I nuovi progetti che sono in procinto di partire vedono La Fondazione avvicinarsi ancora di più alle esigenze dei bambini, innanzitutto entrando in ospedale.

Muse-e in corsia: porteranno la creatività nei reparti ospedalieri: Reparto “Gozzadini” dell’Ospedale Sant’Orsola e nel Reparto di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli a Bologna, presso l’ospedale pediatrico del Regina Margherita di Torino, all’Ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova San Vito di Lecce.

A Bologna, Fermo, Genova, Parma e Torino invece Letture ad alta voce: progetti speciali per incoraggiare la lettura ad alta voce tra i bambini più piccoli, favorendo l’acquisizione di competenze cognitive, emotive e sociali fondamentali per il loro sviluppo.

E non poteva mancare il Coro Muse-e: un insieme di voci da tutte le parti del mondo, unite per cantare brani del repertorio popolare italiano affiancati da quelli delle culture d’origine dei bambini e celebrare attraverso la musica i valori della pace e della convivenza. A Genova, Milano, Reggio Emilia e Torino si canta!

Attraverso il monitoraggio che Fondazione Muse-e intende avviare in tutto il 2023, ci sarà anche un momento per la valutazione dell’impatto sociale che fornirà gli strumenti per correggere, implementare e migliorare il progetto anno dopo anno.

Non resta che essere creativi, insieme e per i bambini.

E non poteva mancare il Coro Muse-e: un insieme di voci da tutte le parti del mondo, unite per cantare brani del repertorio popolare italiano affiancati da quelli delle culture d’origine dei bambini e celebrare attraverso la musica i valori della pace e della convivenza. A Genova, Milano, Reggio Emilia e Torino si canta!

Attraverso il monitoraggio che Fondazione Muse-e intende avviare in tutto il 2023, ci sarà anche un momento per la valutazione dell’impatto sociale che fornirà gli strumenti per correggere, implementare e migliorare il progetto anno dopo anno.

Non resta che essere creativi, insieme e per i bambini.

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