Non profit

Asili di condominio: il grande bluff

Ricordate il bando del Comune di Roma del giugno scorso? Dopo 8 mesi non se ne sa più nulla e i soldi...

di Riccardo Bonacina

C aro direttore, sono romana, ho 32 anni, professione insegnante. Qualche numero fa avete dato notizia che il Comune di Roma ha deliberato un bando di gara per affittare a gestori privati l’organizzazione di spazi giochi per i bambini. Con tutto il rispetto ho per il vostro giornale, la cosa mi fa sorridere alquanto. Mi domando come può il Comune continuare a promuovere iniziative del genere quando ha largamente fallito con i precedenti progetti, riguardanti la realizzazione di micro-nidi gestiti da privati, cui pure qualche mese fa avete dato spazio suscitando più di una speranza. Ricordo bene, direttore, che, con una limpidezza rara tra i giornalisti, rispondendo ad un altra lettrice aveva chiesto scusa ai lettori per essere caduto nella trappola dell?effetto e aver quindi pubblicizzato un provvedimento deludente prima d?averlo letto. Allora vi chiedo non perseverate nell?errore. Io stessa avrei dovuto lavorare con uno di questi progetti, che presentato al Comune lo scorso maggio ancora si trova in balia delle onde, senza grandi possibilità di approdare, pur essendo arrivato tra i primi nella graduatoria dei vincitori del bando. L’Ente che ha presentato il progetto, considerato uno tra i migliori, ha provveduto ad affittare i locali e a preparare le strutture a norma seguendo le direttive igienico-sanitarie dettate dall’Ausl di appartenenza; non nego che il cammino sia stato alquanto arduo, ma ora che sembrava tutto a posto e l’apertura imminente, l’Ausl ha di nuovo bloccato il tutto valutando lo spazio dei bagni non sufficiente. Ora io mi domando da giugno a gennaio, per ben 6 mesi, l’Ausl ha avuto la possibilità più che lecita, di controbattere i sulle strutture e l’organizzazione, è possibile che non si sia accorta dei bagni? Inoltre, vincere un bando di concorso significa essere ritenuti idonei: sì o no? Ed inoltre, a che cosa è servito presentare piantine in scala di ogni singolo spazio? È mai possibile che tra tutti i progetti ritenuti idonei nessuno fino ad ora sia stato realizzato? Che fine hanno fatto i vincitori del bando di concorso indetto dal Comune con la delibera numero 1252 del 4 giugno 1999? E per concludere, che fine hanno fatto gli otto miliardi messi a disposizione per l’Ufficio speciale per la città delle bambine e dei bambini a copertura delle spese di gestione? Comprendo che non sia di vostra competenza rispondere a questa valanga di considerazioni e domande, ma almeno sarete avvertiti e tramite voi saranno avvertiti tutti i lettori, così che non si facciano soverchie illusioni al prossimo annuncio. Giacché poi la realtà continua ad essere altra cosa dalle intenzioni, magari buone, degli amministratori. Nicoletta Cola, Roma Risponde R. Bonacina: Cara Nicoletta, accetto questa ulteriore rampogna seppur a distanza di un anno e dopo un mio pubblico atto di scuse, e comunque la ringrazio perché la sua esperienza davvero certifica tutta la distanza che separa una buona intenzione (nel migliore dei casi) da un buon atto amministrativo. Credo, purtroppo, ci sia di più. C?è un vero problema culturale che assilla in particolare gli amministratori del centro-sinistra: quello di non credere che l?esercizio della responsabilità e della libertà da parte dei cittadini e delle loro aggregazioni diano vita a servizi migliori, più efficaci e meno costosi di quelli direttamente gestiti dall?istituzione pubblica e statale. C?è un ansia di controllo, c?è fastidio per la libertà d?intrapresa, c?è arretratezza nel concepire i compiti della pubblica amministrazione. E intanto migliaia di bambini restano in lista di attesa per gli asili nido e centinaia di operatori sociali s?incazzano. Contenti loro.


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