Non profit

Venti mila firme per Cioccolato Positivo

Migliaia di persone aderiscono alla campagna di sensibilizzazione sul legame tra produzione di cioccolata e violazione dei diritti dei bambini.

di Redazione

Sono almeno 20mila i bambini vittime del traffico verso la Costa d?Avorio e costretti a lavorare, in condizione di schiavitù, anche per 20 ore senza interruzione, nelle piantagioni di cacao. Chi non ce la fa, viene picchiato o, a volte, anche ucciso. Ma tra sabato e domenica scorsi, in occasione dell?apertura di Eurochocolate a Roma, oltre 1.500 firme sono state raccolte per dire basta a questa vergogna! In migliaia hanno aderito con grande entusiasmo alla campagna Cioccolato Positivo, promossa da Save the Children e TransFair Italia, che si propone di sensibilizzare i consumatori e le aziende dolciarie sul legame tra la produzione di cioccolata e le violazioni dei diritti dell?infanzia, come lo sfruttamento del lavoro minorile e il traffico dei bambini. ?Il nostro stand in via Mickievicz al Pincio ha visto un?affluenza straordinaria di persone, insegnanti, scuole, bambini che vogliono gustare un cioccolato più ?buono? e ?amico? dell?infanzia. Circa 2000 tavolette di cioccolato ?equo e solidale?, con il marchio TransFair, sono state letteralmente esaurite in poche ore. I consumatori stanno facendo la loro parte, ora tocca alle aziende prendere coscienza del problema e assumersi le necessarie responsabilità.? Commenta Pippo Costella, Coordinatore Programmi di Save the Children Italia. ?Anche il Comune di Roma ha deciso di sostenere l?iniziativa, ospitando un nostro punto informativo nei pressi del Pincio, ma all?esterno della manifestazione Eurochocolate.? La raccolta delle firme e la degustazione del cacao ?equo e solidale? continuerà anche venerdì 8, sabato 9 e domenica 10, nei pressi dello stand di Save the Children e TransFair Italia in via Mickievicz al Pincio, per chiedere alle aziende di: – Realizzare di un osservatorio indipendente con il compito di verificare l?eticità dei cicli produttivi di cioccolata in relazione al rispetto dei diritti dell?infanzia; – Sostenere ad iniziative di cooperazione e sviluppo a favore dei bambini nelle comunità direttamente coinvolte nella coltivazione di cacao; – Integrare di prodotti equi e solidali nei ?cataloghi? delle aziende produttrici italiane; – Non adeguarsi delle aziende dolciarie alla normativa europea sui grassi vegetali che, se applicata, si rivela in contrasto sia con la tutela dei coltivatori di cacao sia con la produzione di una cioccolata di ?qualità? per i consumatori.


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