Welfare

Ci vuole più tempo per aiutare

Orari di lavoro speciali per permettere ai volontari di agire. Lo propone un testo di legge.

di Redazione

Per molti disabili, specialmente se gravi, l?appoggio e l?aiuto dei volontari significa la vita stessa. Senza di loro molti non potrebbero muoversi, uscire di casa, sbrigare i lavori domestici o avviare le più comuni pratiche burocratiche. Ma quasi sempre i volontari hanno un?occupazione che permette loro di vivere, e non sempre riesce facile conciliare gli orari di lavoro con quelli di cura del disabile. Per ovviare a questo e ad altri problemi alcune associazioni che si occupano della sindrome di Down in alcune regioni del Nord Italia, in particolare Lombardia, Emilia e Veneto, hanno messo a punto una proposta di legge di iniziativa popolare già uscita sulla Gazzetta Ufficiale per cui stanno raccogliendo firme in tutta Italia. Ne servono 50 mila. L?idea che sta alla base della proposta è semplice e di facile attuazione: i volontari che documentino presso la loro azienda il fatto di occuparsi stabilmente di un disabile dovranno avere la precedenza nella scelta di turni e orari particolari, ovviamente di concerto con i datori di lavoro e all?interno delle norme vigenti. Non solo. Sempre per favorire il rapporto tra i volontari e i disabili, e specialmente l?autonomia di questi ultimi dalla famiglia, il testo di legge prevede per le famiglie dei portatori di handicap il diritto di nominare un esperto o un volontario, o anche un obiettore di coscienza, che funga da tramite e sostegno nei rapporti tra il loro congiunto in difficoltà e la scuola, il lavoro, i servizi sociali. Destinatari delle agevolazioni previste sono disabili intellettivi o comunque persone che presentano sindromi o cerebropatie che provocano ritardo mentale (come la sindrome di Down) o disturbi nelle relazioni e nello sviluppo (come l?autismo). Altri provvedimenti previsti dal testo sono il diritto riconosciuto alla gratuità dell?asilo nido e l?istituzione di un protocollo di presa in carico del disabile personalizzato, redatto dai servizi riabilitativi o sociali, che lo accompagni per tutta la vita dal momento della diagnosi della disabilità in poi. La raccolta delle firme avrà inizio alla fine di questo mese di febbraio in molte città d?Italia e si concluderà a giugno, quando la proposta di legge verrà presentata in Parlamento. Il titolo del testo, che è anche segno distintivo della raccolta firme, è ?Dai una possibilità alla speranza?. Per avere maggiori informazioni, prendere visione del testo di legge e ovviamente per sapere dove è possibile firmare, si può contattare il Ceps (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), via Colombarola 46, Bologna, telefono 051.322041, fax 051.325468, e-mail assceps@iperbole.bologna.it


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