Non profit

Convenzioni: andrà al Tar la protesta delle Anpas di Genova

La ASL 3 genovese stipula una convenzione con una società di assistenza privata. Le Anpas locali protestano e ricorrono al TAR

di Mario Pesce

Nel territorio che costituisce la circoscrizione Medioponente di Genova convivono tre grandi e storiche pubbliche assistenze: la Croce Bianca, la Croce Azzurra e la Croce Verde Sestrese (presidente della quale è stata la compianta Tea Benedetti). Ciononostante la ASL 3, competente per territorio, ha deciso il 13 dicembre dell’anno scorso di stipulare un’ulteriore convenzione con una società privata, la Croce Gialla srl, per il trasporto di malati programmati e dializzati. Facendo peraltro partire la convenzione dalla data del 13 maggio 2001. La decisione di equiparare di fatto le Onlus, chi vive e gestisce un servizio basandosi essenzialmente sul volontariato, a chi invece opera a scopo di lucro ha fatto esplodere la protesta delle tre Anpas le quali attraverso la loro associazione locale riunitasi in assemblea plenaria, più di trenta sodalizi presenti, hanno deciso ora di fare ricorso al TAR. Non viene neppure esclusa la possibilità di arrivare ad una vera e propria manifestazione di piazza per contestare la decisione presa dalla ASL con l’ assenso della Regione Liguria. C’è da chiedersi come l’azienda in questione abbia gestito il servizio nei mesi precedenti la convenzione, come possa (sono le domande che in un articolo comparso sul Secolo XIX si pone Walter Carruba, vice presidente dell’Anpas) coprire le spese di un normale servizio, svolto però mediante lavoro dipendente e non volontario, con i proventi della convenzione. Il sospetto, dopo le parole pronunciate dal ministro Sirchia proprio a Genova al convegno delle Anpas, è che si tratti di una forzatura per arrivare a “privatizzare la solidarietà”, ma senza coinvolgere chi nella solidarietà lavora già da anni. Per trasformare il volontariato in azienda, intenzione preannunciata in Liguria anche da un tentativo dello stesso assessore regionale alla sanità e della ASL di convenzionare le PP.AA. solo per le emergenze, mettendo quindi sul mercato i trasporti privati. Un progetto al quale le associazioni hanno comunque la volontà di opporsi con forza.


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