Volontariato

La Svizzera nell’Onu

Il referendum popolare ha ottenuto la doppia maggioranza (di voti e di cantoni).

di Paolo Manzo

Sino a ieri le Nazioni Unite avevano a Ginevra, in Svizzera, circa venti tra organizzazioni internazionali ed organi. Otto dei quali appartenevano direttamente al sistema onusiano, il che rendeva Ginevra la principale città Onu, dopo New York. Piccolo particolare: la Svizzera non faceva parte dei 189 Paesi membri delle Nazioni Unite. Sino a ieri. Da oggi tutto cambia e il 3 marzo 2002 sarà considerata una data storica per gli elvetici. Che pone fine ad una contraddizione antistorica e che li fa uscire da un ormai impossibile isolamento. La Svizzera ha infatti detto sì all’ingresso nelle Nazioni Unite, come risulta ormai chiaro dal risultato delle elezioni svoltesi oggi nella Confederazione. Ma la vittoria non è stata schiacciante, anzi. I favorevoli all’ingresso sono stati il 54,6%, mentre solo 12 (su 23) i cantoni che hanno detto sì. Essendo necessaria la maggioranza sia degli elettori che dei cantoni la vittoria dei sì è stata davvero risicata. E tra i cantoni più anti-Onu dell’intera confederazione elvetica senz’altro il Canton Ticino, con il 58,7% di no ed alcuni comuni dove il no ha addirittura sfiorato (ed in un caso raggiunto) il 100%. Sempre oggi i cittadini della Confederazione dovevano anche decidere se accorciare la settimana lavorativa a 36 ore. Era la quarta volta dal 1958 che gli elettori venivano chiamati ad esprimersi su questo tema che finora era sempre stato respinto. Ma anche questa volta non c’è stato nulla da fare: per gli svizzeri (a differenza dei francesi) 36 ore lavorative settimanali sembrano troppo poche e non troppe. Per cui il 75% degli elettori e 23 cantoni (su 23) ha risposto alla proposta di riduzione d’orario: no grazie.


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