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Cittadini ucraini, benvenuti in Italia
Sul sito della Polizia di Stato è stato pubblicato un agile vademecum in italiano, inglese e ucraino in cui sono indicate una serie di informazioni per i profughi dall’Ucraina per facilitare l’accesso all’assistenza sanitaria e alla regolarizzazione della permanenza sul territorio. A oggi sono quasi 24mila quelli arrivati
di Redazione
Sono 23.872 i cittadini ucraini entrati al momento in Italia. Questi i dati aggiornati a oggi, 9 marzo, del ministero dell’Interno. Si tratta di 11.955 donne, 2200 uomini e 9.717 minori. Le principali città di destinazione continuano a essere Roma, Milano, Napoli e Bologna.
Ma cosa devono fare queste persone una volta giunte sul territorio italiano? Dal sito della Polizia di Stato arriva una sorta di vademecum (una scheda di due pagine in italiano, ucraino e inglese) che contiene una serie di informazioni utili: dagli obblighi sanitari per la normativa anti Covid-19 alle procedure per la regolarizzazione delle propria permanenza ma anche a chi rivolgersi in caso di necessità di un alloggio.
Si segnala che il Dipartimento della Protezione Civile – in collaborazione con il ministero dell’Interno, le Prefetture, le Regioni e gli Enti Locali – sta predisponendo un piano di prima accoglienza per permettere la regolare permanenza sul territorio italiano ai cittadini ucraini in fuga.
Nel vademecum viene ricordata la necessità di effettuare (fino al 31 marzo) un tampone molecolare o antigenico, la normativa vigente per il trasporto pubblico (mascherina Ffp2).
Sul piano vaccinale viene garantita entro cinque giorni successivi all’ingresso in Italia la somministrazione del vaccino anti-Covid-19, ma anche di quelli contro difterite, tetano, pertosse e poliomielite. Sarà anche offerta l’opportunità di altri screening e vaccinazioni (per esempio anti morbillo e anti rosolia).
Per chi non dispone di una sistemazione l’invito è quello di rivolgersi agli uffici della prefettura della città in cui ci si trova per essere inseriti in una struttura di accoglienza.
Il vademecum inoltre fornisce anche indicazioni per la regolarizzazione della permanenza in caso i profughi decidano di fermarsi in Italia per oltre 90 giorni.
Vengono anche forniti i numeri di telefono regionali per l’emergenza Covid-19
In apertura photo by Tetiana SHYSHKINA on Unsplash
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