Famiglia

Lugano: Cossiga bastona i politici europei

Al congresso di Lugano su “Migrazioni e multiculturalità” l’ex presidente della Repubblica definisce i politici di Bruxelles “imbecilli culturali”

di Luca Fiore

I grandi picconatori perdono il pelo ma non il vizio. Ieri a Lugano, relatore al congresso ?Migrazioni e multiculturalità?, Francesco Cossiga ha sparato a zero contro l?attuale classe politica europea impegnata nella stesura della Carta dell?Unione: ?Che fare di un?Europa ? ha detto ? in cui autentici imbecilli culturali, per viltà di politici cristiani, vogliono cancellare dalle radici dell?Europa quelle religiose??. Una lunga lezione che ha preso spunto dall?analisi della situazione internazionale dopo i fatti dell?11 settembre, per arrivare al rapporto tra globalizzazione e spinte localistiche e al cosiddetto ?terrorismo religioso? che si contrapporrebbe a quello ideologico e sociale-economico, caratteristici della fine del secolo appena passato. Cossiga si permette anche alcuni accenni ai problemi dell?immigrazione, citando come esempi di convivenza multietnica gli Stati Uniti e l?Australia, in cui vige il principio dell?assimilazione culturale e linguistica e della Svizzera in cui invece lo Stato riconosce e valorizza a livello istituzionale le differenze di etnia, cultura e lingua. È a questo proposito che si inserisce la bacchettata ai signori di Bruxelles. Ma il presidente Cossiga rincara la dose: ?L?Europa ha molti problemi. Ma tra questi uno di gran valore: il rapporto tra la civiltà giudaico cristiana, con le sue radici romane ed ellenistiche, con il retaggio dell?antica cristianità con l?Islam, che è una religione ed un?etnia, una cultura ed anche una realtà politica in espansione e che è certo destinata ad invadere il nostro Continente?. A questo però aggiunge: ?non l?assimilazione, impossibile, ma solo il rispetto della loro tradizione, della loro cultura e della loro religione, ma nel quadro rigoroso della libertà e dell?uguaglianza delle democrazie occidentali.? Cossiga parla di confronto, dialogo e accettazione ?che richiede che ognuno sia se stesso e quindi che noi europei siamo spagnoli, italiani, francesi, svizzeri, tedeschi e così via; cristiani ebrei, illuministi e umanisti, occidentali insomma e a nulla rinunciamo della nostra cultura, lingua, nazionalità e Fede, salvo l?arroganza, che non è però affermare che si è nel vero e nel giusto?. Per oggi sono previsti gli interventi di Cesare Romiti ?Mercato, globalizzazione e diritti dei popoli?e del cardinal Ratzinger dal titolo: ?Fede, verità e tolleranza?.


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