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Giù la mascherina. Ripartiamo dai volti

Un percorso formativo, quello promosso dalla Fondazione di Comunità Val di Noto e dall’Istituto di istruzione superiore “Galilei Campailla” di Modica, il cui obiettivo è sperimentare la capacità educativa di docenti, animatori, operatori del sociale e dell’economia civile attraverso il valore dei messaggi di grandi testimoni del passato che non hanno mai ceduto alle difficoltà. Un messaggio per le nuove generazioni, ma anche per chi mette in campo esperienze di comunità e solidarietà volte avendo a cuore l’integralità della proposta educativa

di Gilda Sciortino

Generativo di percorsi di cittadinanza, ma soprattutto di un educare vivo attento alla relazione, allo sviluppo di un ‘noi’ ricco di pluralità e di grande respiro, all’abitare la città raccordandosi con quelle esperienze di solidarietà in cui, aiutando gli altri, si impara ad aiutare noi stessi.

Questo vuole essere “Tornino i volti”, il corso di formazione promosso dalla Fondazione di Comunità Val di Noto e dall’Istituto di istruzione superiore “Galilei Campailla” di Modica, che si è aperto nei locali della Scuola "San Benedetto" di Modica, con il primo dei cinque incontri che, sino a dicembre, sperimenteranno la capacità educativa dei soggetti coinvolti. Un percorso che unisce docenti, animatori, operatori del sociale e dell’economia civile sulle orme di grandi testimoni che, in tempi difficili, non si sono arresi e hanno guardato oltre.


«Un clima veramente bello – racconta Maurilio Assenza, vicepresidente della Fondazione di Comunità Val di Noto – ricco di calore anche nell’intervento di Salvatore Rizzo, assistente sociale e promotore della Libera università dell’Educare di Messina, per il quale sono sei le “attenzioni” che ci devono fare riflettere: riconoscere, contro ogni standardizzazione, il valore irriducibile della soggettività; curare il contesto in cui far fiorire la vita e darsi strumenti di lettura dell’ecosistema; rendersi conto che la vera conoscenza non è fare ma riflettere su quello che si fa, assumendo la ricerca come valore che fa comprendere i mutamenti; prestare attenzione ai processi cognitivi che necessitano di imparare, a partire dall’esperienza (impariamo se ci poniamo e cerchiamo di risolvere problemi); cogliere l’efficacia delle esperienze estetiche, della poesia, della bellezza; coltivare il desiderio. Tutto questo, per avere sempre a cuore l’integralità della proposta educativa, da cui nulla può restare fuori».

Il prossimo incontro sarà lunedì 25 ottobre e si strutturerà come un confronto a più voci su "come ripensare il nostro educare in questo tempo"; mercoledì 10 novembre si dialogherà con lo storico Sergio Tanzarella su come “preparare i cittadini del domani. Il messaggio e la testimonianza di Don Milani nel nostro contesto”; giovedì 25 novembre, incontro con Beatrice Cerrino, della Scuola di economia civile; venerdì 17 l’approfondimento sarà sui giochi cooperativi.

«Nella speranza di toglierci presto la mascherina – conclude Assenza – ripartiamo dai volti. Come motivo di verità per noi e dono grande alle nuove generazioni».

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