Economia

Imprese sociali, torna la crescita, più investimenti nel capitale umano

Presentato da Intesa Sanpaolo, Ipsos e Aiccon la seconda edizione dell’ “Outlook di Intesa Sanpaolo sull’impresa sociale” in collaborazione con Confcooperative Federsolidarietà e Legacoopsociali. Un focus sullo stato di salute e sulle aspettative per il 2022. Emerge la necessità di reperire personale specializzato. Si investe soprattutto per innovazione organizzativa e di prodotto, espansione su nuovi mercati, corsi di formazione per dipendenti e assunzione di nuovo personale

di Redazione

Le imprese sociali tornano a crescere: aumenta il numero di quelle che dichiarano di aver aumentato il proprio fatturato nell’ultimo semestre (+37% – 45% v/ 8%), per effetto di un aumento di entrate derivanti sia da vendita sul mercato (+27%) sia da contributi e convenzioni con la Pa (+21%). E crescono anche le imprese che hanno assunto dipendenti nell’ultimo semestre (+8%). Ma anche queste imprese soffrono dell’aumento dei costi variabili, come materiali e energia (+22 %), e dei costi del lavoro (+21%), in crescita rispetto al primo semestre, probabilmente anche causa dei risultati non brillanti nel numero di imprese sociali che dichiarano di aver aumentato i propri margini di profitto.

Sono questi alcuni dei dati della seconda rilevazione 2021 “Outlook Intesa Sanpaolo dell'Impresa Sociale” (in allegato in basso) che analizza lo stato di salute e le aspettative per il nuovo anno. A presentarla Intesa Sanpaolo, Ipsos e Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit), in collaborazione e con il patrocinio di Confcooperative Federsolidarietà e Legacoopsociali. Secondo i dati raccolti dall’indagine cambiano le necessità delle cooperative sociali intervistate: se in fase emergenziale la maggiore problematica riscontrata era quella di dover coprire i costi connessi a produzione e lavoro, oggi aumenta il bisogno di reperire di personale specializzato (+13% sul primo semestre).

Sul fronte della fiducia degli operatori si rileva un lieve calo di ottimismo, dovuto allo scarso coinvolgimento nella progettazione della ripartenza nel quadro delle missioni del Pnrr e alla percezione del ruolo che potranno giocare, insieme a quello più ampio del Terzo Settore, nel sostenere economicamente e socialmente il sistema Paese. Rimane comunque solida la convinzione che tali soggetti hanno di sé rispetto alla possibilità di diventare protagonisti della ripartenza del Paese.

Aumenta l’investimento in capitale umano: nel secondo semestre, superata l’urgenza, cresce il numero di imprese sociali che ricorre a servizi come: formazione professionale per i propri dipendenti (+8%), supporto alla ricerca di personale qualificato (+15%) e welfare aziendale (+8%). Cresce al tempo stesso il numero di imprese sociali che prevede un piano di nuove assunzioni per il primo trimestre del 2022 (+15%).
Tra gli intervistati aumenta anche la consapevolezza dell’importanza di una transizione digitale: il numero di imprese sociali che ritengono di avere un livello di competenze digitali medio-alto risulta più basso rispetto al primo semestre (-16%), probabilmente per effetto di una maggior consapevolezza, dovuta alla necessità di riconvertire processi in chiave digitale per far fronte ai limiti imposti dall’insorgere della pandemia. Questa convinzione viene confermata dall’aumento del ricorso negli ultimi 6 mesi a servizi di digitalizzazione (+8%). In crescita anche la percezione dell’importanza delle partnership per lo sviluppo: in particolare sono considerate sempre più strategiche le collaborazioni con la Pubblica Amministrazione (+14%) e gli istituti di credito (+3%).

Sul fronte delle aspettative per il nuovo anno i risultati sono positivi: buona la percezione degli operatori di settore rispetto ad un miglioramento della situazione economica della loro impresa (+5%), del Paese (+9%), della propria filiera (+5%) e del sistema cooperativo (+5%). Come già evidenziato in precedenza, gli intervistati si aspettano nel 2022 un contestuale aumento dei costi di produzione legati principalmente a materie prime ed energia (+31%), costo del lavoro (+12%) ed interessi passivi (+8%).

In generale gli investimenti sono in crescita: quasi un’impresa su 2 (47% – +8% rispetto al primo semestre) ha in progetto di investire nello sviluppo dell’attività nei primi 6 mesi del 2022, in particolare negli ambiti: innovazione organizzativa (+2%), espansione su nuovi mercati (+3%), innovazione di prodotto (+4%), corsi di formazione per dipendenti (+11%), assunzione di nuovo personale (+3%).

Marco Morganti, responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo, commenta: «Il Terzo settore si conferma una forza su cui il Paese ha potuto contare nell’emergenza e su cui puntare nella ripartenza, in cui occorre reinventarsi e innovare con l’obiettivo di guardare al futuro, secondo le linee guida dello sviluppo, del ritorno alla normalità e di una crescita differente. Il credito è importante per incoraggiare e indirizzare il non profit a migliorare la propria sostenibilità, a investire nella transizione digitale e nel capitale umano e la nostra Banca è ancora una volta pronta ad accompagnare le imprese sociali per essere protagoniste del Pnrr e della ripresa del Paese».

Paolo Venturi, direttore Aiccon, aggiunge: «L’Outlook fa emergere la rilevanza della qualità delle competenze all’interno della ripartenza del mondo dell’impresa sociale. Dopo una prima fase di resilienza l’impresa sociale è chiamata oggi a trasformare tanto il welfare quanto le economie sociali del territorio, una sfida che necessita non solo di nuove risorse economiche e di una rinnovata propensione al rischio, ma soprattutto di capitale umano motivato e “amico” dell’innovazione tecnologica».

Da parte sua il direttore scientifico di Ipsos Enzo Risso dichiara: «L’esperienza pandemica non solo ha mostrato la capacità di resilienza della cooperazione sociale, ma ha alimentato e rafforzato anche la vocazione mutualistica e la spinta a essere protagoniste nella ricucitura dei social divide che attanagliano il Paese. Lo sguardo al futuro per la cooperazione sociale impone alcune sfide importanti per rendere questo segmento dell'imprenditorialità civica partecipe a pieno titolo della ripartenza dell’Italia. Una funzione che abbisogna di innovativi sistemi di sostegno, anche finanziari, per agevolare lo sviluppo del capitale umano delle cooperative e l’innovazione dei servizi, in modo da renderle sempre più attive ed efficaci nell’affrontare le nuove e dirompenti emergenze sociali che stanno emergendo».

In apertura photo by charlesdeluvio on Unsplash

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