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Assegno temporaneo per figli: proroga di un mese per gli arretrati

L'ha decisa oggi il Consiglio dei Ministri. A fronte di 793mila assegni per minori richiesti ne sono stati pagati - dice l’Inps - 312mila. De Palo: «Bene la proroga ma ora chiediamo all’INPS di risolvere le oggettive difficoltà di cui soffre il sistema e che l’erogazione abbia una cadenza certa».

di Redazione

Il Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato la proroga al 31 ottobre per ricevere gli arretrati fin da luglio dell’assegno temporaneo per figli minori. Fino ad oggi infatti la domanda di assegno temporaneo avrebbe dato diritto agli arretrati solo se presentata entro il 30 settembre. Soddisfatto della proroga Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari: «Adesso confidiamo che si faccia tesoro delle criticità riscontrate in questi mesi nel sistema di richiesta e di erogazione della misura, soprattutto in vista del varo dell’Assegno Unico e Universale, dal 1 gennaio 2022».

De Palo non ci sta a parlare di “flop” dell’assegno, «considerato che non è facilmente richiedibile dalle famiglie». L’Inps ha comunicato ad Avvenire i dati al 24 settembre, a seguito dell’inchiesta che segnalava le tante lamentele delle famiglie a fronte della mancata erogazione dell’assegno a più di due mesi dalla presentazione delle domande. A fronte di 472mila domande pervenute e 793mila assegni per minori richiesti, al netto dei rigetti, delle rinunce e delle domande pervenute dopo il 7 settembre e ora in lavorazione, sono stati pagati – dice l’Inps – 312mila assegni (oltre il 55%) e altri 251mila (35%) sono stati già autorizzati «ed andranno in pagamento nei prossimi giorni». Respinti oltre 200mila assegni, di cui 150-155mila motivati dal fatto che nel nucleo richiedente c’è un genitore titolare di rapporto di lavoro dipendente, che quindi potrebbe aver diritto a chiedere gli assegni familiari "ordinari". Sono 28 le diverse verifiche effettuate automaticamente su ogni domanda.

Leggendo il messaggio 3100 del 15 settembre dell’Inps, che annuncia nuove funzionalità a breve all’interno della procedura automatizzata, si comprende chiaramente come il collo di bottiglia siano al momento le domande presentate da nuclei in cui c’è un lavoratore dipendente (sembra addirittura che l’assegno temporaneo venga riconosciuto ai nuclei che non beneficiano di ANF solo in caso di reiezione della domanda di ANF): attualmente il sistema esclude automaticamente dall’Assegno Temporaneo tutti coloro che sono potenzialmente beneficiari di ANF, in considerazione del fatto che la verifica ex ante dell’assenza di uno o più requisiti per beneficiare dell’ANF non è agevole e del fatto che si hanno cinque anni di tempo per presentare domanda di ANF. «La mera appartenenza a una delle categorie che rientrano nella platea degli ANF comporta la necessità di un supplemento di indagine da parte dell’operatore di sede», si legge nel documento.

«Questo non è il tempo delle polemiche», dice De Palo, «ma chiediamo all’INPS di risolvere le oggettive difficoltà di cui soffre il sistema e che l’erogazione abbia una cadenza certa, così che per le famiglie la misura sia davvero quell’incentivo che ci auguriamo e non l’ennesimo rebus burocratico da affrontare».

Foto Unsplash

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