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Regole anti disoccupazione

Le raccomandazioni del Consiglio europeo agli stati membri in materia di occupazione.

di Redazione

Le raccomandazioni del Consiglio europeo agli stati membri in materia di occupazione.
L?Italia è invitata a «un?azione decisa, coerente e misurabile per prevenire il diffondersi della disoccupazione di lunga durata tra i disoccupati giovani e adulti», questo l?invito del Consiglio dell?Unione europea che ha adottato una serie di raccomandazioni dedicate alla politica a favore dell?occupazione. Per ognuno dei Quindici sono stati analizzati i livelli occupazionali e tutta una serie di indicatori sullo stato del mondo del lavoro per arrivare a formulare delle raccomandazioni per poter migliorare la situazione attuale. L?Italia, in particolare presenta una lenta crescita dell?occupazione e un basso tasso di occupazione (inferiore di 10 punti percentuali rispetto alla media comunitaria), un elevato tasso di disoccupazione (due punti superiori alla media) con particolare riferimento all?aumento della disoccupazione giovanile (12,9% dei giovani) e di quella di lunga durata (8,4% della forza lavoro). Il Consiglio ha annotato anche una grande disparità tra uomini e donne (abbastanza comune anche in altri Paesi dell?Ue), oltre al perdurare di differenze regionali e un carico fiscale sul lavoro superiore alla media con un?aliquota d?imposta implicita sul reddito da lavoro che si attesta al 50%, contro una media comunitaria del 43%. L?Italia è invitata a «proseguire gli sforzi mirati a migliorare il sistema statistico di monitoraggio in modo da fornire entro il 2000 gli indicatori e l?attivazione, conformemente alle definizioni e ai metodi concordati». Inoltre si invita lo stato italiano ad adottare strategie in grado di alleggerire l?onere amministrativo che grava sulle imprese, di stimolare l?imprenditorialità e a sfruttare il potenziale del settore dei servizi in termini di creazione di posti di lavoro. Sul fronte delle riforme in corso l?invito è a proseguire gli sforzi sia per spostare il carico fiscale dal lavoro ad altre basi imponibili, sia sul fronte pensionistico e previdenziale.

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