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Rete Pace e Disarmo: «subito stop alle ostilità e poi disarmo nucleare»

La Rete Italiana Pace e Disarmo condanna fermamente l’aggressione militare Russa e chiede uno stop immediato delle ostilità: il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili. Necessarie poi iniziative di demilitarizzazione e disarmo, in particolare nucleare

di Redazione

Ferma condanna dell’aggressione militare russa all’Ucraina e richiesta di uno stop immediato delle ostilità: il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili. Così la Rete Italiana Pace e Disarmo con le sue organizzazioni condannano in l’iniziativa militare della Federazione Russa. «Ancora una volta si sceglie la follia della guerra, i cui impatti più devastanti ricadranno sui civili e le popolazioni inermi, per colpa di sete di potere, di rivendicazioni nazionaliste, di interessi particolari soprattutto legati al profitto armato. La nostra Rete esprime la massima solidarietà alle popolazioni coinvolte e sostiene tutti gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia per arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità e poi intraprendere una strada di vera pace e riconciliazione».

Se il primo obiettivo deve essere lo stop della guerra, per la costruzione della pace servono articolate richieste di medio periodo. Ecco quelle avanzate dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, per le due fasi.

Alle Istituzioni internazionali, in particolare all’Italia e all’Unione Europea, chiediamo di:

  • Prodigarsi per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione internazionale, con principi di neutralità attiva ed evitando qualsiasi pensiero di avventure militari insensate;
  • Chiedere alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell'indipendenza delle Repubbliche del Donbass;
  • Attivarsi per garantire un passaggio sicuro alle agenzie internazionali e alle organizzazioni non governative al fine di garantire assistenza umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto;
  • Chiedere il riconoscimento da parte dell’Ucraina dell'autonomia del Donbass prevista dagli accordi di Minsk ma mai attuata, il rispetto della popolazione russofona, la cessazione dei bombardamenti in Donbass, lo scioglimento delle milizie di matrice nazista;
  • Una volta arrivati al cessate il fuoco, prodigarsi per una conseguente de-escalation della crisi nel pieno rispetto del diritto internazionale, affidando alle Nazioni Unite il compito di gestire e risolvere i conflitti tra Stati con gli strumenti della diplomazia, del dialogo, della cooperazione, del diritto internazionale;
  • Cessare qualsiasi tipo di ingerenza indebita nella vita interna dell'Ucraina;
  • Favorire l’avvio di trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’UE che la Federazione Russa.

«Una volta cessati gli scontri, la soluzione per una vera strada di pace non potrà comunque essere il militarismo, ma dovrà partire dal coinvolgimento democratico e da scelte forti di demilitarizzazione e disarmo», afferma la Rete Italiana Pace e Disarmo, che nelle prossime ore pubblicherà un documento di analisi e proposte concrete che mette disposizione di tutta la società civile, per andare oltre l’emergenza. In particolare nel conflitto in Ucraina si evidenzia il grave pericolo di utilizzo delle armi nucleari, con conseguenze che sarebbero devastanti per tutto il mondo.

Per andare oltre l'emergenza la Rete chiede che:

  • tutte le parti coinvolte devono impegnarsi a negoziare un nuovo Trattato sulle forze convenzionali in Europa e smilitarizzare l'Europa attraverso il disarmo, le ispezioni, ecc.
  • tutte le parti coinvolte non devono impegnarsi in attacchi cibernetici, specialmente contro infrastrutture critiche che colpiscono la vita dei civili. Gli Stati e la società civile devono perseguire in buona fede un accordo internazionale che proibisca gli attacchi informatici.
  • tutte le parti interessate devono intraprendere azioni urgenti per prevenire la guerra nucleare, ora più vicina visto il crollo del Trattato sulle forze nucleari a medio raggio, accordandosi per non schierare missili a medio raggio in Europa o nella Russia occidentale. 
  • gli Stati Uniti e la Russia hanno anche bisogno di concludere nuovi accordi che raggiungano ulteriori tagli verificabili nelle armi nucleari strategiche e non strategiche e sulle limitazioni delle difese missilistiche a lungo raggio, prima che il nuovo trattato di riduzione delle armi strategiche (New START) scada all'inizio del 2026.
  • gli Stati Uniti devono ritirare le loro armi nucleari di stanza nei paesi membri della NATO e la Russia deve ritirare le sue armi nucleari tattiche dalle basi vicino al suo confine occidentale.
  • la NATO deve rinunciare alle armi nucleari e denuclearizzare la sua dottrina politica così come la Russia e gli Stati Uniti (e tutti gli altri Stati dotati di armi nucleari) devono porre fine ai loro programmi di modernizzazione delle armi nucleari. Gli Stati Uniti, la Russia, l'Ucraina e tutti i membri della NATO devono aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

Per rilanciare queste richieste la Rete Italiana Pace e Disarmo chiede alle proprie organizzazioni e a tutti i loro aderenti e sostenitori di partecipare attivamente alle iniziative di mobilitazione già previste nei prossimi giorni nelle città di tutta Italia e di promuoverne di nuove, dando in particolare appuntamento alla manifestazione convocata a Roma in Piazza SS. Apostoli per le ore 11 di sabato 26 febbraio 2022.

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