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Agesci, gli scout e le guide a Roma come “Artigiani di pace”

«Dalla guerra se ne esce investendo sulla Pace e non solo quando scoppia un conflitto. Il nostro rifiuto della violenza in ogni sua forma è più che mai radicale» sono le parole di Roberta Vincini e Francesco Scoppola presidente del Comitato nazionale Agesci che nell'ultimo Consiglio generale ha elaborato un documento dal titolo "Artigiani di pace"

di Redazione

Anche l’Associazione Guide e Scouts cattolici italiani sarà in piazza sabato 5 novembre a Roma, insieme a Rete Pace Disarmo e a centinaia di organizzazioni nazionali e territoriali, dando voce, con parole forti e chiare, al “cessate il fuoco per la pace, ora”.
I presidenti del Comitato nazionale, Roberta Vincini e Francesco Scoppola dichiarano: «Dalla guerra se ne esce investendo sulla Pace e non solo quando scoppia un conflitto. Il nostro rifiuto della violenza in ogni sua forma è più che mai radicale. Nell'ultimo Consiglio generale dell’Agesci, il più alto organo deliberativo della nostra democrazia associativa, abbiamo elaborato un documento frutto di scrittura collettiva, "Artigiani di pace".

In "Artigiani di pace", continua la dichiarazione, così come ci ha esortato ad essere Papa Francesco, risuonano forti le parole del nostro Patto associativo: «Ci impegniamo a rifiutare decisamente […] tutte le forme di violenza, palesi ed occulte, che hanno lo scopo di uccidere la libertà e di instaurare l’autoritarismo e il totalitarismo a tutti i livelli, di imporre il diritto del forte sul debole […].

«Far sentire la nostra voce pubblicamente è fondamentale, oltre che per affermare la nostra volontà e disponibilità nel prenderci cura di ogni donna e uomo, anche per dire alle nostre ragazze e ragazzi che c’è continuità e congruenza tra ciò che viviamo e proponiamo nei nostri Gruppi e quello che testimoniamo nella società, con le nostre scelte quotidiane. Come Associazione ci impegniamo a formare cittadini del mondo ed operatori di Pace, in spirito di evangelica nonviolenza, affinché il dialogo ed il confronto con ciò che è diverso da noi diventi forza promotrice di fratellanza universale» continua la dichiarazione dei presidenti Vincini e Scoppola. «L’educazione alla mondialità e alla pace è un aspetto essenziale della formazione scout, che si basa sulla stessa dimensione internazionale del Movimento e sul senso di fraternità mondiale dello scautismo e del guidismo, al di là di ogni differenza culturale, politica o religiosa. Essa ha per scopo lo sviluppo di personalità aperte verso gli altri popoli e culture, dotate di spirito di collaborazione, capaci di comprendere i punti di vista delle altre persone e disposte al dialogo e al cambiamento in un percorso verso una società giusta, attenta ai deboli e disponibile

In apertura foto di Andreina Del Grosso

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