Welfare

74 suicidi in carcere, mai così tanti

Sono saliti a 74 i suicidi in carcere in dieci mesi, 5 anche tra le donne. Il precedente drammatico primato era del 2009 quando al 31 dicembre si erano suicidate 72 persone

di Luca Cereda

Sono settantaquattro suicidi in 10 mesi del 2022. Per le carceri italiane è il dato più drammatico degli ultimi 13 anni con i numeri più importanti a Foggia e San Vittore a Milano. A tenere il conto è Antigone, l’associazione che si occupa dei diritti dei detenuti che svolte l’attività anche con l’osservatorio sulle condizioni dei detenuti, un organismo che si occupa, tra le altre cose, di analizzare e fare il punto su quanto avviene dietro nelle strutture penitenziarie, con focus anche sui suicidi.

Dato peggiore da 13 anni, e con meno detenuti di allora

Ad allarmare i rappresentanti dell’organizzazione presieduta da Patrizio Gonnella, è proprio il numero delle persone che negli ultimi dieci mesi si sono tolte la vita in carcere. Storie distinte e differenti su cui gli esperti fanno un’analisi precisa. «Si tratta del numero più alto «a quando si registra questo dato – scrivono nel documento relativo al punto sulla situazione al primo novembre -. Il precedente drammatico primato era del 2009 quando al 31 dicembre si erano suicidate 72 persone. Oggi, a fine anno, mancano ancora due mesi». Non solo, un altro elemento sottolineato dal documento dell’associazione riguarda un altro fatto: «Quando nel 2009 si suicidarono 72 persone, i detenuti erano circa 7.000 in più».


Una percentuale preoccupante a Foggia e San Vittore

Per valutare il tasso dei suicidi i rappresentanti dell’associazione hanno preso in considerazione la media dei detenuti, pari a 54.920 e il numero dei 65 decessi avvenuti sino a settembre. Risultato? «Il tasso di suicidi è oggi pari circa a 13 casi ogni 10.000 persone detenute: si tratta del valore più alto mai registrato. In carcere ci si uccide oltre 21 volte in più che nel mondo libero».

Altro dato preoccupante, a leggere il documento dell’associazione, quello che riguarda la popolazione femminile. Quest’anno si sono uccise cinque donne, mentre nel 2021 e nel 2020 era state due. Nella mappa sugli eventi tragici sottolineati dall’osservatorio, «le Case Circondariali di Foggia e di Milano San Vittore restano i due istituti con il maggior numero di suicidi nel corso dell’anno, con quattro decessi ognuna. Seguono con tre decessi, gli istituti di Roma Regina Coeli, Monza, Firenze Sollicciano, Torino e Palermo Ucciardone. Sul carcere milanese si è espresso il sindaco del capoluogo lombardo solo qualche giorno fa quando ha visitato il penitenziario dicendo: «San Vittore sta in piedi grazie alla buona volontà di chi ci lavora e dei volontari, ma non è un carcere degno di Milano. O viene rimesso a norma a costo anche, se necessario, di ridurre il numero di ospiti, o non si può andare avanti». Che ha aggiunto: «È inammissibile che a Milano nel 2022 una stanza in cui vivono più detenute abbia un bagno con la turca. Nelle altre carceri milanesi sono stati fatti passi avanti, qui quasi nessuno. Così, premesso che «sono convinto che San Vittore debba rimanere dove è, poiché è una parte del tessuto cittadino, una parte della nostra storia. – Sala ha concluso lanciando l’affondo – O si investe, si cambia e lo si mette a norma o è meglio trasferirlo». Intanto chiederà «al nuovo ministro della Giustizia di farsi carico della questione» e gli offrirà “tutto il supporto possibile».

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