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Giovani: presto fumo e tabacco se vedono film vietati

Una ricerca americana dimostra che i giovani cui è permesso di vedere pellicole vietate, i cosiddetti r-movies, consumano precocemente fumo e alcolici

di Giampaolo Cerri

È la rivincita dell’educazione puritana. La psicologia degli anni 2000 dà ragione alle vecchie prescrizioni americane anni 50 in fatto di cinematografia. Quelle che catalogavano con la “r”, che sta per restricted cioè “vietati ai minori di 17 anni”, i filmacci un po’ scollacciati e violenti, che non era il caso di mostrare alla gioventù. I ricercatori del Norris Cotton Cancer Center di Hanover nel New Hempshire, secondo quanto riporta Science Daily, hanno infatti dimostrato che la visione di questi film da parte degli adolescenti è direttamente correlata al consumo precoce di alcol e tabacco. «Molti genitori sottostimano l’impatto di queste pellicole sui loro ragazzi», dice Madeline Dalton, capogruppo della ricerca, «questo studio dimostra chiaramenteche gli adolescenti che fumano e bevono maggiormente sono quelli cui i genitori consentono di vedere gli r-movies». La ricerca ha ossevato più di 4.500 studenti del New Hampshire e del Vermont. Ameno il 90 % di loro aveva meno di 14 anni e solo al 16% era consentito di vedere i gli “r” movies . La scala di giudizio dei film attuale risale al 1968 quando fu introdotta dalle Motion Picture Association of America and the National Association of Theatre Owners. Secondo la www.filmratings.com, «una “r” può essere assegnata quando, fra le altre cose, il film propone linguaggi o scene chi richiamano violenza, sesso, uso di droga»


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