Cultura

Sì della Ue, ni del G7. E bravo Giulio

La proposta Tremonti d’introdurre una “de-tax” per finanziare i Pvs, stile Tobin Tax, è bene accolta da Bruxelles e valutata seriamente dai grandi riuniti a Ottawa

di Paolo Manzo

Al vertice del G7 di Ottawa i grandi dell?economia hanno steso un programma d?intenti per i prossimi mesi, trattando temi concreti, molti dei quali cari al popolo di Porto Alegre. Argomento centrale è stato quello proposto dal ministro delle finanze di Parigi, Laurent Fabius: l?introduzione della Tobin Tax, una tassazione dell?1% su tutte le transazioni finanziarie speculative, il cui ricavato è da destinare ai Paesi in via di sviluppo (Pvs). Ad Ottawa s?è visto quindi il primo risultato del salto di qualità compiuto dai no global: oltre alle proteste, anche proposte chiare e definite. Fabius ha sostenuto che si può prevedere qualcosa come la Tobin Tax, magari affidando la gestione dell?imposta al Fondo monetario internazionale (Fmi). Il ministro italiano dell?Economia, Giulio Tremonti, ha invece riproposto la formula della ?de-tax? (una quota dell?Iva che andrebbe a finanziare iniziative d?assistenza internazionale). In teoria le posizioni di Fabius e Tremonti non sono incompatibili: in ogni caso provano che il tema è vivo. Ma la linea dei no global ha fatto anche da sfondo alle discussioni sui rapporti economici tra Nord e Sud del mondo. Qui il punto più delicato è stato il decidere come aiutare in concreto i Pvs. Il segretario del Tesoro Usa, Paul O?Neill, ha sostenuto che il sistema del prestito applicato dall?Aida (l?agenzia della Banca mondiale) è controproducente perché i governi assistiti continuano ad accumulare debiti che non possono rimborsare. Gli europei, invece, replicano con gli ultimi dati: il 97% dei crediti erogati dalla Banca mondiale è stato rimborsato, mentre il debito dei Pvs ha altre origini. Alla fine da Ottawa è uscita una soluzione di compromesso: la Banca mondiale concederà ?doni? solo a quei Paesi che hanno un reddito pro capite inferiore a un dollaro al giorno. Per tutti gli altri si andrà avanti con i prestiti. Intanto la proposta della ?de-tax? lanciata da Giulio Tremonti ha incassato anche il giudizio positivo della Commissione Ue. Il rapporto che l?esecutivo Ue ha ultimato su mandato del Consiglio Ecofin definisce infatti attraente l?ipotesi del ministro italiano dell?economia in quanto «i potenziali introiti appaiono elevati». «La de-tax», continua la Commissione nel suo documento, «non richiede un accordo internazionale, né per la raccolta, né per la gestione e l?impiego delle risorse. Ed è completamente volontario, visto che all?interno di ciascun Paese cittadini e imprese sono liberi di decidere se parteciparvi o meno». Ma proprio nella natura volontaria dello schema di Tremonti, tuttavia, Bruxelles identifica il «punto debole maggiore» della proposta. Ma certo è che si sta passando dalla teoria alla pratica. Finalmente.


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