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Back to school, l’importante ritorno alla socializzazione per bambini e ragazzi
L’impatto della Didattica a distanza sulle categorie più fragili è stata registrata anche dall’organizzazione per cui le condizioni di accesso al sistema scolastico e nel diritto all’istruzione una componente centrale per lo sviluppo di bambine, bambini e adolescenti. Con il supporto di Rai per il Sociale, Rai Sport e UsAcli è stata realizzata la campagna “Il futuro è in gioco” i cui frutti sono ora destinati all’omonimo progetto nei Villaggi Sos
di Redazione
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La riapertura delle scuole, con il ritorno in presenza degli studenti, rappresenta un evento di grande importanza non solo sul piano educativo ma anche sotto il profilo sociale e relazionale, in particolare per bambini e ragazzi delle categorie più fragili. La pandemia, nonostante la Dad, ha infatti accentuato il problema della povertà educativa, causando gravi ritardi nell’apprendimento. A pagare il costo maggiore sono stati i ragazzi che vivono in contesti problematici.
Secondo le stime Istat (Dati Bes 2020), l’8% dei bambini e dei ragazzi e il 23% degli alunni disabili sono stati esclusi dalla Dad. Nel Rapporto Nazionale 2021 di Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) si sottolinea come, nel confronto con il 2019, le materie in cui sono state registrate le perdite maggiori di apprendimento riguardano allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli, in particolare nel Mezzogiorno. Tale andamento ha riguardato anche il fenomeno della dispersione scolastica che, in Italia, a seguito della pandemia, ha fatto registrare il maggior tasso di incremento a livello europeo.
Le conseguenze della sospensione delle lezioni in presenza sono state registrate anche da Sos Villaggi dei Bambini che individua nelle condizioni di accesso al sistema scolastico e nel diritto all’istruzione una componente centrale per lo sviluppo di bambine, bambini e adolescenti.
Questo il motivo che ha portato Sos Villaggi dei Bambini a realizzare, con il supporto di Rai per il Sociale, Rai Sport e UsAcli, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi Il futuro è in gioco (qui la news ), volta a contrastare la povertà educativa in Italia.
I fondi raccolti dalla campagna saranno, infatti, destinati al progetto omonimo che si realizza all’interno dei Villaggi Sos di Saronno, Trento, Vicenza e Ostuni e nelle città di Milano e Crotone, attraverso il sostegno e lo sviluppo dei potenziali innati dei singoli bambini coinvolti. Due le linee di intervento: una diretta, di promozione e sostegno delle capacità e competenze dei bambini, e una indiretta, di rafforzamento educativo rivolto alle famiglie più fragili.
«La chiusura delle scuole ha impattato in misura importante su bambini e ragazzi delle categorie più fragili e vulnerabili, provenienti da contesti familiari a rischio o vittime di violenza» sottolinea Samantha Tedesco, responsabile Programmi e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini. «Per loro la Dad, o una Dad inadeguata considerati i contesti di provenienza, è stata una risposta non priva di disagi e di conseguenze sul piano evolutivo, riconducibili a fattori quali la marcata riduzione dell’attività fisica, l’isolamento sociale, la mancanza di contatti con i compagni di classe e con il corpo docente, l’uso smodato degli strumenti elettronici, l’irregolarità del sonno e le diete disordinate».
«Se c’è una cosa che questa pandemia ci sta insegnando giorno dopo giorno è che tra le categorie più colpite vi sono bambine e bambini, ragazze e ragazzi, in particolare provenienti da contesti difficili», dichiara il prof. Emanuele Caroppo, psichiatra e psicoanalista, membro del Gruppo di Esperti Covid-19 per l’infanzia e l’adolescenza della Presidenza del Consiglio e coordinatore del Comitato Scientifico di Sos Villaggi dei Bambini. «Sono tanti gli studi che hanno evidenziato quanta deprivazione hanno subito sotto il profilo psicologico e delle relazioni sociali. Sono stati colpiti non solo sul piano formativo ed educativo ma, ed è il caso di dire soprattutto, sul piano della socialità, delle attività sportive, delle esperienze amicali e sentimentali. Si tratta di un prezzo importante che i nostri giovani hanno pagato e che oggi, con la riapertura della scuola in presenza, noi adulti, insieme al sistema scolastico, non dobbiamo dimenticare».
In apertura photo by Deleece Cook on Unsplash