Welfare

La piattaforma per diventare allevatori hi-tech

Il successo di Jaguza Tech: un servizio on e off line per prevenire e gestire le malattie del bestiame. Un'esperienza che sarà raccontata in occasione “Social Enterprise Open Camp 2022 – Tech for Change & Social Impact” che si terrà a Bari e Matera da domani al 24 ottobre, organizzato da Consorzio Cgm e Fondazione Opes-Lcef

di Anna Spena

Come si risolvono le conseguenze del cambiamento climatico e come sono legate all’innovazione tecnologica e sociale, all’intelligenza artificiale e alle previsioni della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), che prevede un aumento del 70% della domanda per sfamare la popolazione mondiale che — stando alle stime — raggiungerà i 9,6 miliardi entro il 2050? Katamba Ronald, ospite al Social Enterprise Open Camp 2022 — Tech for Change & Social Impact, 36 anni, ugandese, queste risposte ha provato a costruirle. «Ho perso i miei genitori a 12 anni», racconta, «sono andato a vivere con mio nonno, che però non riusciva a mantenermi. Così ho iniziato a coltivare conigli per poter pagare le tasse scolastiche e coprire altri bisogni della vita di tutti i giorni. Le cose ingranavano, ma io sapevo poco di come doveva funzionare un’impresa. Un giorno mi sono svegliato e tutti i miei animali erano morti per colpa di una malattia improvvisa. È in quel momento che ho detto: «Ora devi trovare una soluzione!». E per farlo «ho studiato tantissimo», aggiunge. «Mi sono laureato in informatica all’università di Makerere, in Uganda. Poi ho seguito diversi corsi tra cui Natural Language Processing o Introduction to Data Science. Ho iniziato anche ad approfondire tutte le piattaforme di programmazione». Nel 2012 Katamba Ronald, a 26 anni, fonda la sua prima azienda, la Afrosoft IT Solutions Ltd, una società di sviluppo software. «Poi», spiega, «ho creato Jaguza Tech, che è cresciuta velocemente fino a diventare un progetto autonomo nel 2017, Jaguza significa “celebrazione” in lingua luganda».

Come funziona
Ma che cos’è e come funziona il servizio? «Jaguza Tech è stata pensata per gli allevatori, è un sistema di gestione del bestiame online e offline che si concentra sul potenziamento della produzione zootecnica per rafforzare la sicurezza alimentare attraverso l’apprendimento automatico, l’Internet delle cose e i Big Data. Abbiamo sviluppato un’applicazione, mobile Jaguza, disponibile sia per Android che per iOS, in sette lingue diverse: inglese, francese, spagnolo, portoghese, swahili, luganda e runyakitara. L’applicazione offre consigli per l’allevamento, informazioni sulle malattie e un modulo di autodiagnosi in cui l’allevatore inserisce i segni e i sintomi osservati su un animale e l’applicazione fornisce la probabile malattia e il riferimento ai nostri veterinari online che possono gestire il problema. L’applicazione fornisce anche un aggiornamento meteo a 17 giorni per aiutarli a pianificare in anticipo le condizioni meteorologiche sfavorevoli».
Tra i vari servizi c’è anche “La mia fattoria”, uno spazio in cui il proprietario di un’azienda agricola può registrare tutti i suoi animali, le attività dell’azienda, le spese e le entrate in tutte le fasi della produzione: «Come Jaguza, sappiamo che molti agricoltori delle aree rurali non hanno smartphone o accesso a Internet. Per questo motivo, disponiamo anche di piattaforme con cui gli agricoltori possono accedere ai nostri servizi tramite sms».
Jaguza realizza anche dei sensori che rilevano le malattie negli animali 48 ore prima che si manifestino attraverso l’analisi della temperatura, frequenza cardiaca, respirazione e livelli di stress. «Nelle aziende agricole con grandi mandrie di bovini», aggiunge Ronald, «impieghiamo la tecnologia dei droni per monitorare gli spostamenti del bestiame e il Gpssolare per seguire gli animali all’interno dell’azienda. Questo ha aiutato molti dei nostri clienti ad arginare il problema del furto di bestiame».

I risultati
Katamba Ronald era partito con un team di 5 persone «ora siamo 12 dipendenti a tempo pieno e 17 part-time. Abbiamo 105 medici veterinari online e 35 agricoltori esperti che fanno da mentori agli altri. Finora abbiamo registrato 55mila utenti sul nostro sistema». La tecnologia oggi non può essere staccata dal sociale: «Ho creato Jaguza per sostenere milioni di piccoli agricoltori in Africa. Tra i nostri servizi anche la “Jaguza Livestock”, dove si spiega alle comunità come smaltire i rifiuti e si responsabilizzano gli allevatori affinché sappiano che il modo in cui conducono le loro attività influisce sul loro ambiente. Attraverso le nostre indagini annuali sui clienti, abbiamo riferito che i nostri clienti hanno registrato un aumento del 36% dei mezzi di sussistenza grazie alla rapida individuazione delle malattie e all’accesso ai servizi veterinari, all’accesso al mercato e a una migliore gestione dell’azienda agricola».

Appuntamento a Bari e Matera
La tecnologia e l’innovazione come generatori di impatto sociale e ambientale anche in luoghi rurali, periurbani e nelle aree interne in Italia e nel mondo. Sarà questo il tema “Social Enterprise Open Camp 2022 – Tech for Change & Social Impact” che si terrà a Bari e Matera dal 21 al 24 ottobre (socialopencamp.org), su iniziativa del Consorzio Cgm e Fondazione Opes-Lcef.
Un evento che riunisce le voci più significative nel campo dell’imprenditoria a impatto a livello mondiale. Un’esperienza immersiva e residenziale con un programma ricco di workshop, casi studio da tutto il mondo, sessioni plenarie e keynote speech.


Nella foto: Katamba Ronald, allevatore e imprenditore sociale, è nato 36 anni fa in Uganda

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