Volontariato

Perquisizioni dei Ros nei Centri sociali

I magistrati genovesi Andrea Canciani e Anna Canepa hanno dato disposizione ai carabinieri dei ROS di perquisire alcuni centri sociali: parla Peacelink

di Alessandro Marescotti

Nell’ambito dell’inchiesta sui fatti di Genova avvenuti durante il G8, i magistrati genovesi Andrea Canciani e Anna Canepa hanno dato disposizione ai carabinieri dei ROS di perquisire alcuni centri sociali di Bologna, Torino e Firenze, nonché la sede dei Cobas di Taranto.

Il decreto di perquisizione mirava ad acquisire filmati relativi ai ben noti episodi accaduti, che il network telematico e multimediale Indymedia aveva ripreso con dovizia di particolari.
Esprimiamo la nostra sorpresa per quanto è accaduto, proprio per il rispetto che nutriamo nella magistratura. Ogni parte in causa ha infatti fornito alla magistratura le proprie immagini, sia le forze dell’ordine sia i manifestanti, mettendole a disposizione dell’autoritò giudiziaria.

Moltissimo materiale è stato inoltre diffuso su Internet. Se lo scopo della perquisizione è di trovare altro materiale, oltre a quello già reso noto dai soggetti coinvolti a vario titolo nelle vicende di
Genova, ci chiediamo se è stato acquisito o se verrà acquisito con altrettanta efficienza e determinazione tutto il materiale audiovisivo relativo a:
1 – le telecamere presenti all’interno dei caschi in dotazione a vari operatori delle forze dell’ordine;
2 – il materiale video relativo alle postazioni fisse di ripresa allestite dagli operatori dell’ordine pubblico;
3 – il materiale fotografico eventualmente realizzato dagli agenti delle forze dell’ordine che hanno utilizzato delle copie “clonate” delle pettorine gialle da giornalista utilizzate in occasione del G8, in base a quanto documentato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Peacelink

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.