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Una mozione parlamentare per dar la sveglia alla Dadone

“Il servizio civile nasce per promuovere la cittadinanza attiva, e non può essere confuso con politiche attive del lavoro, che meritano anch’esse una accelerazione più puntuale. Per questo ho depositato una mozione per ribadire i punti cardine irrinunciabili su cui si fonda il servizio civile universale e diversi nodi da risolvere con urgenza.” Lo dichiara Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva e prima firmataria della mozione

di Redazione

“C’è molta insoddisfazione tra gli enti per come la ministra Dadone sta gestendo la sua delega sul servizio civile universale. Serve più ascolto per attuare una riforma che nella scorsa legislatura aveva raccolto il consenso ampio del parlamento e della società civile. Bisogna evitare che questo istituto venga smontato nei fatti. Il servizio civile nasce per promuovere la cittadinanza attiva, e non può essere confuso con politiche attive del lavoro, che meritano anch’esse una accelerazione più puntuale. Per questo ho depositato una mozione per ribadire i punti cardine irrinunciabili su cui si fonda il servizio civile universale e diversi nodi da risolvere con urgenza.” Lo dichiara Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva e prima firmataria della mozione, a margine della trasmissione trasmessa su Radio Leopolda a cui ha partecipato Licio Palazzini, presidente della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile.

“Con la pandemia gli enti hanno saputo adattare i progetti alla luce dei nuovi bisogni emersi, e ora con la ripartenza questa opportunità per i giovani deve essere potenziata proprio per il suo ruolo strategico nella comunità. Per questo il primo problema da affrontare – spiega – è fare in modo che l’accesso al servizio civile sia davvero universale. Ogni anno le domande superano le 100mila unità, ma i posti effettivamente disponibili per i ragazzi sono molti meno. Per colmare questo scollamento tra domanda e offerta, è indispensabile reperire e rendere strutturali le risorse a disposizione, consentendo così una programmazione più puntuale basata sulle esigenze dei ragazzi. Altrettanto decisivo è affrontare le questioni operative rimaste ancora aperte. Il ruolo della Consulta Nazionale va rafforzato, non sminuito, e si colmi con urgenza il vuoto che da ormai otto mesi lascia la struttura ministeriale senza un direttore”.
“Confidiamo per questo che la ministra Dadone si ponga con maggiore spirito costruttivo nel rapporto con gli enti e il parlamento, e si renda disponibile finalmente a partecipare quantomeno ai question time in commissione come richiesto dal gruppo di Italia Viva”, conclude.

La mozione impegna il Governo a:

1) ad adottare iniziative per prevedere lo stanziamento di risorse strutturali per il Fondo nazionale per il Servizio civile universale istituito dall'articolo 19 della legge 8 luglio 1998, n. 230, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, tali da assicurare l'effettiva universalità degli accessi al servizio;

2) ad adottare iniziative per definire lo status giuridico dell'operatore volontario durante il servizio all'estero nonché le condizioni di tutela della sicurezza degli operatori volontari in zone a rischio;

3) ad adottare iniziative per prevedere forme di didattica online in modalità sincrona e asincrona per la formazione degli operatori volontari e del personale degli enti accreditati, promuovendone la formazione e garantendone l'aggiornamento continuo anche attraverso il costituendo Centro nazionale del servizio civile;

4) ad adottare le iniziative necessarie ad assicurare, in linea con quanto previsto dall'articolo 55 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore nella definizione della programmazione e organizzazione a livello territoriale mediante forme di co-programmazione e co-progettazione;

5) a rafforzare il ruolo di consultazione, riferimento e confronto svolto dalla Consulta nazionale, istituita ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 6 marzo 2017, n. 40;

6) ad adottare iniziative per garantire agli enti, sentita la Consulta nazionale, tempi adeguati per esperire la procedura di selezione dei volontari;

7) ad adottare iniziative per coordinare con le regioni eventuali modalità di certificazione delle competenze e stanziare risorse aggiuntive qualora tale servizio qualificato fosse richiesto direttamente agli enti;

8) ad assicurare, secondo quanto previsto dall'articolo 7 del decreto legislativo n. 40 del 2017, la stipula di un protocollo nazionale quadro e successivi accordi bilaterali fra il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, e le regioni e le province autonome;

9) a relazionare al Parlamento con maggiore puntualità circa l'organizzazione, la gestione e lo svolgimento del servizio civile, ai sensi di quanto previsto all'articolo 20 della legge 8 luglio 1998, n. 230;

10) a nominare con urgenza il direttore dell'Ufficio per il Servizio civile universale considerando l'importanza di tale ruolo per il buon funzionamento del Dipartimento e tenuto conto che la posizione è vacante dal 16 giugno 2021.

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