Welfare

Pedofialia: don Di Noto, 50 mila vittime all’anno

Un intervista a Famiglia cristiana e un libro a bilancio di cinque anni di attività di Telefono Arcobaleno

di Redazione

Ogni anno sono 50.000 le vittime dei pedofili, il 73% sono bambine, il 38% di loro ha un’età compresa tra i 6 e i 10 anni e nel 47% dei casi responsabile degli abusi e’ il padre: sono alcuni dei dati che emergono da un’intervista rilasciata di don Fortunato Di Noto. ”E’ un vero e proprio olocausto che si sta consumando sotto i nostri occhi, un olocausto silenzioso. Non si può tacere – afferma il Fondatore di Telefono Arcobaleno – vedendo quello che vediamo noi tutti i giorni”. I numeri del fenomeno sono davvero allarmanti: 2 milioni e mezzo di bambini costretti ogni anno a prostituirsi, oltre 2 milioni di casi nel mondo di abusi sessuali, denunce per stupro raddoppiate in 4 anni. Per non parlare di internet: il solo Telefono Arcobaleno ha denunciato oltre 70 mila siti pedo-pornografici, in rete circolano 12 milioni di fotografie di minori abusati e mezzo milione di filmini. ”Cinque anni di monitoraggio della pedofilia on line ci offrono ormai un quadro chiaro di un turpe e drammatico fenomeno” commenta don Di Noto che ha deciso di raccontare la sua esperienza in un libro (”La pedofilia. I mille volti di un olocausto silenzioso”). Il parroco di Avola parla di vera e propria ”emergenza sociale” e punta l’indice contro la ”potente lobby culturale che cerca di giustificare e propagandare l’idea della ‘pedofilia dolce”’. ”Noi – dice a questo proposito – abbiamo censito 340 associazioni pedofile culturali che rivendicano impunemente la liberta’ d’amore con i bambini. E’ inaccettabile”. Quanto alla legge-antipedofilia, secondo don Di Noto ”l’impianto dei principi e ottimo, ma e’ poco efficace per la prevenzione e l’indagine”. Un solo esempio: non e’ previsto l’obbligo per i provider, cioe’ i gestori dei servizi internet, di tenere l’archivio dei dati degli utenti. E’ come se non ci fosse il registro automobilistico delle targhe delle macchine: a fronte di un’infrazione il vigile non potrebbe mai risalire dalla targa al proprietario dell’auto. Il Presidente di Telefono Arcobaleno non ritiene necessario l’inasprimento delle pene (”serve piuttosto che la pena venga effettivamente scontata”), ma esprime preoccupazione perche’ ”il business della pedo-pornografia e’ in mano sempre piu’ alla criminalita’ organizzata, con un giro d’affari di miliardi di dollari”.


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