Economia
Il Parco Cerillo non è un chiosco, è welfare di comunità
A Bacoli (Na) si è tenuta l’assemblea pubblica convocata da Confcooperative Campania - Federsolidarietà e Libera Campania insieme a tante associazioni per salvare i giovani lavoratori che hanno fatto rinascere il bene pubblico
di Redazione
Un progetto di riqualificazione di un bene pubblico esemplare, un parco pubblico vivo e inclusivo dove prima c’era un’area abbandonata, inaccessibile e ricoperta di rovi nonostante i tanti fondi europei spesi dalla pubblica amministrazione. Protagonista di questa trasformazione una cooperativa sociale di tipo B (la cooperativa Tre Foglie) che si occupa della pulizia, della manutenzione e della valorizzazione di quest’area di 14.000 mq che ha continuato il progetto di valorizzazione di quattro associazioni avviato nel 2015 in partnership con il Comune di Bacoli e con risorse del Dipartimento della Gioventù della misura “Giovani per la valorizzazione di beni pubblici”. Ma il Comune – si legge in una nota – "fa un bando rivolto a privati per affidare il chiosco, secondo una logica puramente commerciale, dimenticando che quel “chiosco” permette la manutenzione del Parco senza che il Comune spenda un euro e copre gli stipendi di dodici giovani bacolesi under 35 e i percorsi di inclusione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati".
“Non comprendiamo la chiusura del Comune, tanto più che a chiedere il confronto sono sigle regionali che hanno nella loro mission la giustizia sociale e la tutela del bene comune – si legge nella nota congiunta di Confcooperative- Federsolidarietà Campania e di Libera che ha convocato un'assemblea di cittadini – . Il Codice del Terzo Settore, infatti, invita la Pubblica Amministrazione a percorsi di dialogo con gli enti del Terzo settore, segno che le politiche di valorizzazione del patrimonio pubblico necessitano oggi di considerare altri parametri (l’impatto sociale, le ricadute occupazionali, la restituzione alla pubblica fruizione di un bene in disuso). Suffragano questa linea le recentissime linee guida n. 17 dell’Anac “Indicazioni in materia di affidamenti di servizi sociali” che hanno chiarito che le modalità della co programmazione e della co progettazione tolgono spazio alle procedure previste dal codice dei contratti”.
L’assemblea pubblica convocata da "Confcooperative Campania – Federsolidarietà" e "Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – Coordinamento regionale della Campania" si è tenuta sabato 8 ottobre al Parco Cerillo di Bacoli (Na). L'assemblea è stata organizzata in considerazione della mancata risposta dell’amministrazione comunale di Bacoli alle richieste ufficiali delle due sigle di avviare un’interlocuzione finalizzata alla revisione del bando pubblicato che non tiene conto del lavoro e dell’impegno degli ultimi sette anni del terzo settore e in particolare della Cooperativa Sociale Tre Foglie, meritevole di aver riqualificato l’area e di averla restituita alla comunità bacolese. E c’è in gioco lo stesso Parco Cerillo, oggi pubblico e gratuito e molto frequentato dalla comunità, che dopo l’impegno del Terzo settore per la riqualificazione diventa una concessione per privati con finalità commerciale.
Forte la risposta della cittadinanza (nelle foto): un’enorme folla di cittadini, famiglie e rappresentanti di realtà sociali hanno rivendicato l’utilità di questo spazio e la sua natura di presidio di comunità e crescita sana per i giovani e i soggetti fragili che qui hanno trovato possibilità occupazionali e opportunità di vera integrazione sociale.
Giovanpaolo Gaudino di Confcooperaitve – Federsolidarietà: «Lo slogan “Il Parco Cerillo non è un chiosco” sanziona la scelta dell’amministrazione che ha fatto prevalere ragioni di natura commerciale e un bando rivolto a privati e al mondo profit, mortificando il lavoro ed i sacrifici di tanti giovani che hanno creato un parco pubblico vivo e inclusivo laddove prima era un luogo abbandonato e inaccessibile, con proprie risorse e zero spese per il Comune di Bacoli che oggi cancella questo merito e questa esperienza di rigenerazione di un bene comune e fa un bando per privati che non tiene conto dell’impatto sociale, delle ricadute occupazionali, della restituzione alla pubblica fruizione di un bene in disuso. Per non parlare della carica di innovazione sociale che caratterizza esperienze come queste, capaci di rispondere ai bisogni della comunità in un'ottica di welfare di prossimità diversamente dalle amministrazioni comunali che hanno ancora difficoltà ad adeguarsi al mutamento ed alla trasformazione della società».
Ad esser cancellati sono inoltre i 12 contratti in vigore della Cooperativa Sociale, tutti giovani bacolesi under 35 tra cui soggetti svantaggiati, e la natura inclusiva e pubblica del Parco che non vivrà più grazie alla carica d'innovazione sociale del terzo settore e alla sua capacità di rispondere ai bisogni della comunità secondo logiche di prossimità. Per questo al Parco Cerillo si conduce anche una battaglia di legalità «Noi siamo sempre al fianco di esperienze che con la loro azione quotidiana fanno lotta alla criminalità. Gli spazi di aggregazione, di cultura, lavoro sono il miglior antidoto, come ricordò don Luigi Ciotti proprio qui al Parco Cerillo il 21 marzo» afferma Pasquale Leone di Libera Campania.
Immagini dell'assemblea di sabato 8 ottobre a Bacoli – da ufficio stampa
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