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Campagna legge 185/90: Prime richieste delle associazioni

Le associazioni che sostengono la Campana in difesa della legge 185/90 si sono riunite per definire le prime richieste. Qui le anticipazioni delle decisioni. Oggi pomeriggio una lettera ai parlamentar

di Barbara Fabiani

Le associazioni che compongono il coordinamento per la difesa della legge 185/90 si sono riunite ieri sera, in conclusione dell’incontro con alcuni parlamentari aderenti al Tavolo di confronto con il Terzo settore (vedi lancio del 19/02). Dalla riunione sono emersi i primi punti fermi in preparazione della stesura degli emendamenti da portare in Aula, che sinteticamente riportiamo:

1. Si ribadisce la critica di fondo e l’opposizione al Framework Agreement malgrado la ratifica italiana;

2. Ci si oppone a qualsiasi modifica della legge 185/90 che non sia strettamente legata alle richieste dell’accordo; in altre parole ci si oppone a qualsiasi interpretazione estensiva dell’accordo che permetta di andare oltre le indicazioni dell’accordo stesso (ad esempio, agli articoli sull’ “autorizzazione globale di progetto” che vorrebbe estensione di questa non ai soli 6 paesi formatori del Framework Agreement ma anche a tutti i paesi UE e Nato);

3. Si chiede che siano mantenuti i meccanismi di trasparenza introdotti dalla legge 185/90 e che permettono la ricostruzione della catena dei commerci dalle industrie ai paesi destinatari passando per gli istituti di credito;

4. Ci si oppone nettamente a qualsiasi modifica del testo che renda discrezionale la valutazione delle violazioni dei diritti umani in base alle quali alcuni paesi vanno esclusi dai possibili partner commerciali; in particolare ci si oppone alla cosiddetta “Lista Bianca”, ovvero l’elenco dei paesi esclusi dal commercio di armi che verrebbe definito in precedenza dai paesi venditori ( e non caso per caso secondo la situazione storica del momento) e di cui oltretutto non è prevista la diffusione pubblica;

5. Inoltre il gruppo di lavoro sottolinea la non negoziabilità del “pacchetto emendamenti” nel suo insieme (perché non ci siano soluzioni di comodo che concedano l’uno rifiutando l’altro);

6. Infine il coordinamento della Campagna in difesa della 185/90 passa al contrattacco e chiede la piena applicazione dei principi contenuti della legge in questione; in particolare quelli relativi alla prescrizione delle vendite di armamenti ai governi che violano i diritti umani, e il rispetto di meccanismi di trasparenza sulle transizioni commerciali. Criteri questi che dal 1993, con l’emissione di un particolare regolamento attuativo, sono andati indebolendosi: i primi sottoposti ad un arbitraria valutazione e interpretazione delle violazioni dei diritti umani, i secondi assoggettati a principio della “riservatezza commerciale” che rende oggi il lavoro di interpretazione del rapporto piuttosto faticoso ( ma non per questo abbandonato dalle organizzazioni non governative)

Nel pomeriggio di oggi è prevista la stesura di una “lettera ai parlamentari”, ed il suo immediato invio a tutti di deputati del Parlamento.

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