Politica

Tutti in presenza, in tutte le regioni: «la dad è il passato»

Nota della Garante Infanzia Carla Garlatti al Presidente del Consiglio Mario Draghi: chiede bus riservati ai ragazzi per sciogliere il nodo dei trasporti

di Redazione

«Vanno cercate tutte le soluzioni possibili per raggiungere lo scopo – irrinunciabile – di assicurare a tutti gli studenti a partire dal prossimo settembre lezioni in presenza. La didattica a distanza, pur preziosa, è stata un’esperienza utile ad evitare la chiusura delle scuole, ma da considerare al passato»: così ha scritto l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti nella nota inviata oggi al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dell'Istruzione, ai presidenti delle Regioni e ai sindaci attraverso l’Anci affinché per l’anno scolastico 2021/2022 le attività didattiche vengano svolte in presenza «per tutte le scuole di ogni ordine e grado e in tutte le regioni».

«Il Governo si sta dando da fare in questa direzione, ritenuta prioritaria anche dal Cts. E ciò è apprezzabile. Uno dei nodi principali a cui pensare per tempo è quello dei trasporti, ma è anche necessario fare uno sforzo in più per trovare aule sufficientemente ampie da consentire agli studenti di andare a scuola in sicurezza».

Ecco le proposte e le raccomandazioni contenute nella nota della Garante:

  • assicurare mezzi di trasporto “riservati ai ragazzi”, anche attraverso convenzioni con società private che gestiscono i bus rimasti fermi per le conseguenze della pandemia
  • prevedere voucher per sostenere il ricorso al trasporto privato per gli studenti delle secondarie di secondo grado
  • mappare gli edifici pubblici o del privato sociale non utilizzati o sotto-utilizzati e adibirli ad aule attraverso apposite convenzioni
  • considerare aula qualunque luogo ed esperienza di apprendimento
  • un idoneo stanziamento economico per garantire soluzioni adeguate sul piano dei trasporti locali.

Photo by Corey Agopian on Unsplash

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.