Formazione
Ifad: nel 2015 i poveri saranno 2 miliardi
A meno di interventi urgenti da parte della comunità internazionale
Un quinto degli abitanti della terra vive con meno di un dollaro al giorno; fra questi, 1,2 miliardi di persone versano in una condizione di estrema poverta’. Se la comunita’ internazionale non interverra’ al piu’ presto, entro il 2015 il numero dei poveri salira’ a 2 miliardi.
Sono queste le cifre sulle quali si confrontano i delegati di 162 paesi che partecipano a Roma al 25/o Consiglio dei governatori dell’Ifad, l’agenzia delle Nazioni Unite nata per favorire lo sviluppo nelle regioni rurali. I lavori dell’assise sono stati aperti dal sottosegretario agli Esteri Mario Baccini, che rappresentava il governo italiano con il sottosegretario all’Economia Vito Tanzi. Baccini ha portato all’assemblea il saluto del presidente delal Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
”La collaborazione tra Italia e Ifad – ha detto Baccini – nel comune impegno contro la fame e la poverta’ nel mondo, una delle massime priorita’ del nostro tempo, si e’ andata sempre piu’ rafforzando nel tempo. La comunita’ internazionale – ha aggiunto – possiede le risorse e la capacita’ per vincere questa lotta, il cui successo potra’ tuttavia essere raggiunto attraverso il contributo e la responsabilizzazione di tutti”. Baccini ha poi ricordato che l’Italia ha triplicato il suo contributo volontario al fondo e ora sta studiando la possibilita’ di un ulteriore aumento. Il presidente della Nigeria, Olusegun Obasanjo, ha invece rilevato che l’obiettivo fissato dalla comunita’ internazionale di dimezzare i poveri del mondo entro il 2015 ”rimane a malapena un miraggio”. ”Il permanere dell’estrema poverta’ in un largo segmento della popolazione mondiale – ha rilevato il presidente nigeriano – a fianco dell’arricchirsi di una piccola minoranza, e’ un fatto eticamente inaccettabile, socialmente ingiusto e politicamente pericoloso”. Nell’evidenziare che la poverta’ e’ una minaccia prr la pace, Obasanjo invita a migliorare gli standard di vita nelle comunita’ rurali ”incrementando la produttivita’ e l’accesso al mercato”.
”Il primo passo verso una pace durevole – ha detto – e’ l’eliminazione della fame e della poverta”’. Il premier nigeriano chiede poi di rendere piu’ facile l’accesso al credito per i paesi in via di sviluppo per la realizzazione di progetti in agricoltura, ma anche per finanziare la lotta alle malattie, con particolare riferimento all’Aids ed alla malaria. Dal canto suo, il presidente dell’Ifad, Lennart Bage, ha rilevato che ”vincere la poverta’ e’ possibile”, e ha inoltre ricordato gli sforzi della sua organizzazione nell’impegno per la lotta alla desetrificazione, un problema cruciale per milioni di agricoltori.
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