Cultura

Bergamo e Brescia “Capitale Italiana della Cultura 2023”

Cambiare un territorio intero attraverso la cultura: per la prima volta la Capitale unisce due città, Bergamo e Brescia, che da terre fortemente colpite dalla pandemia diventano per un anno il motore culturale del Paese. "Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” è progetto civile, nato dalle comunità spiegano i sindaci Gori e Del Bono: «Nelle nostre città fioriranno progetti legati all’arte, le scienze, ma anche monumenti e archeologie, palazzi, paesaggi, percorsi, degustazioni, ma anche servizi, progetti sociali ed educativi, rimedi alla vulnerabilità e alla marginalità sociale, progetti nati per restare»

di Luca Cereda

Sono state presentate oggi a Milano al MEET Digital Culture Center, le ultime novità della Capitale Italiana della Cultura 2023 che inaugurerà ufficialmente il 20 gennaio. «Un’occasione che ha visto l’Italia unirsi, non solo Bergamo e Brescia – spiega il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono -. Con al pandemia entrambe le nostre città hanno attraversato mesi, anni di paura, dolore e disorientamento. Questo momento ha fatto sentire emotivamente sorelle le nostre città. E lì abbiamo iniziato a scambiarci tutto, dati, informazioni e soluzioni. È in quel contesto, quando la mia Giunta aveva già in programma di proporre Brescia come capitale della cultura 2023 che ho chiamato Giorgio Gori [sindaco di Bergamo]. Abbiamo parlato e abbiamo deciso di candidarci insieme al posto di Capitale. Gli altri sindaci e le altre città che concorrevano per questa candidatura di prestigio e valore, si sono ritirati davanti alla nostra proposta per il vissuto che avevamo avuto durante la pandemia.

La via delle due Sorelle della Cultura

Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 si declinerà in un programma di oltre 100 grandi progetti a cui faranno corona, un po’ come le montagne per entrambe le città chiosano Gori e Del Bono, altre 500 iniziative ed eventi che prenderanno corpo nel corso dell’anno grazie all’iniziativa di tante realtà sul territorio di Bergamo e Brescia che hanno fatto rete e progettato insieme: fondazioni, associazioni, cooperative, imprese sociali, enti pubblici, imprese, università. «Un percorso che ha generato progetti non solo nell’area strettamente culturale ma anche in quella della cura, dell’innovazione, della sostenibilità, della valorizzazione del patrimonio artistico.

Per il triennio 2021-2023 i due Comuni hanno programmato investimenti in conto capitale per 158 milioni di euro, a vantaggio di interventi infrastrutturali nella direzione di città più accoglienti, coinvolgenti e sostenibili. Sono stati avviati percorsi di collegamento tra Bergamo e Brescia per nuovi modelli di turismo sostenibile e per la valorizzazione del patrimonio storico e artistico, tra cui un percorso pedonale – la "Via delle due sorelle” – e una ciclovia di 75 km che collegherà i percorsi Unesco presenti nelle due città, 800 beni di interesse storico-culturale, 3 parchi regionali e innumerevoli bellezze della cultura enogastronomica dei nostri terriotri», spiega Gori.

La Capitale della cultura ha permesso anche l’avvio di progetti in collaborazione con il mondo delle istituzioni culturali, delle associazioni e degli istituti di cura per nuove soluzioni di welfare, nella direzione di modelli inclusivi per la fruizione culturale; partnership tra mondo delle imprese, università e Confindustria di Bergamo e Brescia per progetti funzionali allo sviluppo della socialità, delle opportunità di vita per i giovani e di nuove forme di lavoro. «Ad esempio – chiosa Giorgio Gori – Intesa Sanpaolo sostiene la Manifestazione anche attraverso Progetto Cultura, il piano pluriennale programmatico delle attività culturali della Banca, apportando contributi scientifici volti a favorire iniziative di grande valore storico-artistico su entrambi i territori, ma è uno dei tanti esempi che posso portare».


La Capitale si fa insieme

Partner istituzionale della Capitale Bergamo e Brescia c’è Fondazione Cariplo: «In questi nostri 30 anni di attività di Fondazione, la cultura è passata dalla salvaguardia del patrimonio esistente sul territorio, alla costruzione di iniziative ed esperienze culturali virtuose. Abbiamo stanziato 110 milioni per sostenere le attività culturali e finanziato 1500 progetti», spiega Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo che ammette la complicità tra le due città, la Fondazione e la Regione per creare una Card musei speciale per l’anno della Capitale della cultura. «Nei territori che più hanno sofferto per la pandemia era importante far convergere la sede della cultura nazionale del 2023. Bergamo e Brescia sono città che hanno anche radici profonde nella storia della Lombardia stessa, ma allo stesso tempo sanno guardare al futuro e alla divulgazione artistica e scientifica», aggiunge il presidente lombardo Attilio Fontana.

Per promuovere l’appuntamento di Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura è stato anche realizzato uno spot pubblicitario, disponibile online e sui social (in italiano e in inglese per l’estero), che valorizza le potenzialità turistiche nascoste di entrambi i capoluoghi. «Si è partiti dall’idea che si debba uscire dalla propria “bolla” — spiega il sindaco di Brescia Del Bono —. Bergamo e Brescia non sono mete tradizionali per chi arriva dall’estero. Noi puntiamo a far scoprire un pezzo d’Italia meno nota e scontata, ma con una forte possibilità di sorprendere positivamente i visitatori». I due territori sono uniti pure da due percorsi dedicati alla mobilità dolce: la Ciclovia della cultura, lunga 75 chilometri che toccherà più di 800 luoghi d’interesse (finanziata dalla Regione, che in totale ha messo a disposizione 6 milioni e mezzo di euro), e dal percorso pedonale ribattezzato «La via delle due sorelle», un cammino di 130 chilometri che attraverserà 32 comuni.

Le mostre e gli eventi

Essere capitale della cultura porta per la prima volta a Bergamo e Brescia, dal 17 al 26 febbraio, la Festa delle luci di A2A, che tradizionalmente illumina il castello di Brescia. «Gli interventi artistici luminosi faranno risplendere il nostro patrimonio artistico della città — spiega l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti — lungo il Miglio della bellezza in Città Alta». Una mostra dedicata a Cecco del Caravaggio inaugurerà il 26 gennaio la riapertura dell’Accademia Carrara. Ma la pinacoteca accoglierà anche una mostra fotografica di Naomi Ishikawa, dedicata alle Alpi Orobie, che accosterà fotografie a opere pittoriche dell’Ottocento. «Sarà una contaminazione di linguaggi», dice l’assessore Ghisalberti. La Gamec ospiterà invece un allestimento dedicato alla smaterializzazione dell’arte. Tra le iniziative in programma anche un racconto per immagini della storia imprenditoriale di Bergamo e di Brescia, che sarà allestita nel chiostro di San Francesco in Città Alta. Le due città saranno unite anche dalla musica, in particolare dal Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo (con appuntamenti dentro e fuori dai teatri) che l’anno prossimo festeggerà il 60esimo di fondazione. «La musica che ci unisce sarà anche il jazz», evidenzia Nadia Ghisalberti. Palazzo della Libertà ospiterà invece una mostra di Luca Molinari che racconta la relazione tra natura e infrastrutture, oltre a illustrare i cambiamenti che hanno caratterizzato la città. Piazza della Libertà si trasformerà nella «Piazza del design», grazie a una collaborazione tra Confindustria Bergamo e la Gamec.

Cultura è…aperta anche ai più piccoli e sinonimo di rigenerazione urbana

Il 2023 per Bergamo sarà l’anno della riapertura del Museo Archeologico, in piazza Cittadella, che verrà liberata dalle auto e tornerà ad essere uno spazio a disposizione dei cittadini. Ma sarà anche l’anno della riapertura al pubblico dell’Accademia Carrara (e del suo giardino esterno), della riapertura del pianterreno e del primo piano di Palazzo della Libertà, del completamento del nuovo Centro Piacentiniano e dell’ampliamento delle biblioteche Angelo Mai (grazie alla ristrutturazione di Palazzo Suardi) e Tiraboschi.

«Siamo la prima capitale con un programma dedicato ai nuovi spettatori — conclude Nadia Ghisalberti —. Ci sarà un festival internazionale in autunno rivolto ai bambini dagli 0 ai 6 anni».

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