Non profit

Legge 185/90: i Democratici fanno orecchie da mercante (d’armi)?

Ecco ciò che è stato risposto a un nostro lettore che ha inviato il testo dell'appello

di Riccardo Bonacina

Ho ricevuto la risposta dei Democratici alla mia lettera contro il ritorno dei mercanti di morte ( in difesa della 185/90), ve la inoltro anche per aiutarmi a capire il senso di tale risposta. Ho dei forti dubbi sul loro appoggio. Saluti da p.Agostino Rota Martir Gentile Padre Agostino, L’accordo in via di ratifica richiede una serie di modifiche alla nostra legislazione interna; non c’è assolutamente alcun cambiamento alla classificazione degli affari e delle notizie di competenza dei servizi di informazione e sicurezza, sia militari che civili. Alleghiamo la dichiarazione in merito di Sergio Mattarella: “Roma, 22 gennaio 2002 – Sergio MATTARELLA, della Margherita, dichiara di condividere il contenuto dell’Accordo, volto a realizzare un quadro giuridico comune nel settore e ad accelerare il processo di ristrutturazione e miglioramento dell’industria per la difesa europea. Fa presente che il provvedimento si affianca ad altre iniziative avviate in sede europea, tra le quali la più importante è la Convenzione che istituisce l’OCCAR, l’organismo congiunto per la gestione dei programmi intergovernativi, ratificata con la legge n. 348 del novembre 2000, che va nella direzione di rispondere alle preoccupazioni sulla ricerca, perché l’ambito della comune ricerca in tema di armamenti è uno degli oggetti dell’accordo che ha dato vita all’OCCAR. Osserva come il Governo, nella relazione che accompagna il disegno di legge, abbia posto in evidenza che il vertice di Nizza rappresenta la cornice di questi passi, disegnando organismi preposti, costituendo una forza di intervento europea e definendo un meccanismo volto a monitorare il rispetto degli impegni, inclusi i requisiti di interoperabilità. Il Governo sottolinea altresì che la costruzione di un’Europa della difesa nel duplice versante della politica di sicurezza comune e dell’industria comune della difesa coincide con il nostro interesse nazionale ed è pertanto pienamente condivisibile. Appare pertanto poco coerente con tali affermazioni la mancanza o il ritardo nell’adesione al programma dell’A-400M, per cui rileva l’esigenza che il Governo riconsideri il proprio atteggiamento al riguardo. Osserva in proposito che il ministro della difesa spagnolo ha sottolineato come in mancanza di una comune industria della difesa europea non possa esistere una comune politica di difesa dell’Europa. Nell’esprimere pertanto il proprio consenso all’approvazione del disegno di legge, sottolinea la discrasia esistente tra quanto oggi il Governo propone con questo provvedimento e la scelta, finora annunciata non compiutamente, di non partecipare ad un progetto che riveste la massima importanza ai fini della realizzazione di quella comune ricerca e di quella comune industria della difesa che l’Unione europea richiede”. Cordialmente, Per il Gruppo Comunicazione Internet de “i Democratici per la Margherita – l’Ulivo”, Ivano Gobbato


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