Politica

Avviso sui Beni confiscati, l’Agenzia della Coesione territoriale precisa

Una nota del 20 dicembre scorso corregge e precisa l'Avviso sui Beni confiscati. Il direttore precisa che la collaborazione con il Terzo settore “cuba il 20% del punteggio generale”. Non è molto ma è già qualcosa, soprattuto è “qualcosa” il fatto che l'Agenzia abbia preso in considerazione (meglio tardi che mai) la vagonata di critiche motivatissime che gli erano piovute addosso. Speriamo che la prossima volta i Bandi siano scritti meglio e in modalità più sussidiaria

di Riccardo Bonacina

«Nell'avviso non c’è posto per il Terzo settore, non c'è nessuna traccia sussidiaria e non è contenuto nessun invito e sollecitazione alla co-progettazione e all'amministrazione condivisa pur sottolineate e incoraggiate dal Pnrr. È davvero un’occasione persa», aveva tuonato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud poco dopo la pubblicazione del Bando sui Beni confiscati alle mafie sul sito dell'Agenzia per la Coesione territoriale.

«Su un tema così delicato non si possono commettere questi errori: il rischio è quello di fare un regalo alle mafie. Crediamo che sia necessario correggere l’avviso pubblico», ribadì il girono seguente Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum del Terzo settore.

A distanza di 24 ore poi, promosso da Vita l'incontro tra l'Osservatorio sociale sul Pnrr e Tiziano Treu, coordinatore del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale sul Pnrr, in cui senza timidezze e a fronte della nostra denuncia disse: “Se è come mi dite e non ho motivo di dibitarne, quell'Avviso è contra legem.”

Ebbene a distanza di quasi un mese è arrivata la correzione da parte del direttore dell'Agenzia per la Coesione territoriale che dopo aver difeso quanto fatto e scritto nell'Avviso in una nota del 20 dicembre scorso scrive: “Tuttavia, considerata l'importanza della misura e la sua strategicità nel delicato meccanismo di contrasto al fenomeno della criminalità organizzata, non disgiunta dalla considerazione della rilevanza che Enti del Terzo settore e Associazioni, ex art. 48, comma 3, lettera c) del Codice Antimafia, ricoprono nella fase gestionale dei beni in questione, l'Agenzia per la coesione territoriale ha ritenuto, comunque, di riservare ai suddetti soggetti un ruolo fondamentale nel processo. Pertanto, prendendo spunto dalle numerose richieste di chiarimenti pervenute e dalle F AQ pubblicate, nonché dalle sollecitazioni formali e informali giunte, corre l'obbligo evidenziare che l'Avviso in questione prescrive, tra i criteri generali di selezione, un'importante regola per quegli Enti proponenti che abbiano attivo un formale ed informale coinvolgimento del partenatriato istituzionale, economico e sociale e delle organizzazioni del territorio nel processo di valorizzazione del bene confiscato proposto. Questo criterio, a cui è associato un punteggio da O a 5, a seconda del grado di coinvolgimento, cuba il 20% in peso di tutti i criteri generali di selezione. Di conseguenza, a seconda del grado di coinvolgimento dimostrato, anche alla luce dell'utilizzo e della corretta applicazione dell'articolo 55 del Codice del Terzo Settore, si rappresenta e precisa che gli Enti proponenti potranno presentare proposte che coinvolgano, sin da questa fase, Enti del Terzo settore e le Associazioni, ex art. 48, comma 3, lettera c) del Codice Antimafia, proposte che riceveranno un punteggio specifico se confermato dalla necessaria documentazione a supporto”.

Insomma, come, letteralmente (sic), scrive il direttore dell'Agenzia per la Coesione territoriale Paolo Esposito, la collaborazione con il Terzo settore, “cuba il 20% del punteggio generale”. Non è molto ma è già qualcosa, soprattuto è “qualcosa” il fatto che l'Agenzia abbia preso in considerazione (meglio tardi che mai) la vagonata di critiche motivatissime che gli erano piovute addosso. Scadenza 24 gennaio.

Speriamo che la prossima volta i Bandi siano scritti meglio e in modalità più sussidiaria. Amen

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