Famiglia

Da Osimo a Monza corre un Filo d’oro

Sorgerà in Brianza il nuovo centro per la riabilitazione: strutture accoglienti per i piccoli malati e le loro famiglie e uno splendido parco aperto a tutti.

di Benedetta Verrini

A Lesmo, in una zona della Brianza, si farà un grande parco. Ci sarà un piccolo lago e un corso d’acqua da seguire lungo un percorso di siepi di rosmarini e piante odorose. Non tutti quelli che passeggeranno lungo quei sentieri potranno godersi i colori, ascoltare il rumore dell’acqua e le grida dei bambini, ma potranno sentire i profumi e gli spruzzi d’acqua, gioire della tranquillità e della pace che percepiranno intorno. Il parco infatti è stato progettato per la terapia delle persone sordocieche, che verranno ospitate in un nuovo enorme complesso (circa 46 mila mq donati da un imprenditore milanese) dove verranno costruiti anche sei edifici adibiti all’alloggio, alla cura e alla riabilitazione. Il progetto nasce dalla Lega del Filo d’oro, che in 35 anni di vita ha visto passare dalla sua sede di Osimo oltre 1500 persone gravemente handicappate, incapaci di vedere e di sentire, tagliate fuori da ogni speranza di comprensione e di relazione con il mondo esterno. L’obiettivo dell’associazione è dunque l’assistenza, l’educazione e il reinserimento di queste persone, le cui famiglie fino ad ora hanno potuto contare esclusivamente sul centro marchigiano. «Il trattamento riabilitativo di un sordocieco dura anni», spiega Rossano Bartoli, segretario generale della Lega, «e per chi nasce con questo handicap la terapia non finisce mai, perché il ritardo mentale che l’accompagna spesso è gravissimo. Il centro di Lesmo è pensato proprio per questi casi, in cui la necessità di un ricovero permanente è indispensabile. Prevediamo che la struttura impegnerà circa novanta persone, tra personale di servizio e operatori specializzati. Oltre a queste persone ci saranno anche alcuni volontari». La costruzione del nuovo complesso soddisfa l’esigenza urgente di tutti i sordociechi residenti in Lombardia e nelle regioni del nord, per i quali un trasferimento a Osimo graverebbe pesantemente sugli impegni dei familiari. I sei edifici saranno adibiti ad attività ricreative e riabilitative, ad alloggio per gli ospiti “residenti” e a uso foresteria per i parenti in difficoltà. «È poi prevista una costruzione per la palestra e la piscina » spiega Roberto Canalini, uno dei progettisti, «con una vasca per l’idroterapia. L’area edificata coprirà circa 5 mila metri quadrati. Lo spazio restante sarà organizzato a parco, con due passeggiate differenziate: una passeggiata degli “odori” e una “dell’acqua”. Verranno messe lungo tutto il percorso piante profumate e getti d’acqua, che consentiranno ai malati di avvertire gli stimoli esterni e abituarsi a conoscere le varie tappe del percorso». Ma l’uso del parco è pensato in un senso di apertura anche verso l’esterno, infatti in alcune ore della giornata parti del percorso verranno aperte a tutti. «Per le famiglie dei malati è stata poi progettata una “zona week end” con panchine e barbecues per vivere alcune ore in serenità con i propri ragazzi», prosegue Canalini. Il progetto della struttura di Lesmo, che è stato approvato dalla regione Lombardia nel “piano strategico regionale” del settore handicap, potrà ospitare una cinquantina di persone all’anno, richiederà circa tre anni di costruzione e un impegno di spesa di oltre 22 miliardi, 6 dei quali stanziati dal Pirellone. Per la parte restante la Lega conta sulla generosità delle donazioni volontarie. Info: tel. 071/72451- 7245600


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