Volontariato

Afghanistan: partito da Brindisi volo umanitario Unhcr

Trasporterà circa 41 tonnellate di aiuti, tra cui coperte e kit medici. E' stato finanziato dalla cooperazione italiana

di Benedetta Verrini

Un volo umanitario finanziato dalla Cooperazione Italiana e destinato a sostenere le operazioni dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) all’interno dell’Afghanistan partirà questa sera dalla base umanitaria di pronto intervento delle Nazioni Unite di Brindisi. L’arrivo a Bagram, circa 40 km a nord di Kabul, è previsto per domani 14 febbraio, alle ore 11.30 ora locale.

L’aereo – un Ilyushin 76 – trasporterà circa 41 tonnellate di aiuti, tra cui coperte, kit medici d’emergenza, teli di plastica, taniche, pompe e serbatoi per l’acqua e generatori da campo. Il valore della donazione italiana è di oltre 180mila Euro, escluso i costi di trasporto.

Lo scorso 12 dicembre un altro aereo finanziato dalla Cooperazione italiana e destinato alle attività dell’Alto Commissariato era giunto in Afghanistan con 32 tonnellate di aiuti umanitari destinati agli sfollati della capitale e dei 3 distretti vicini.

Il governo italiano ha donato circa 13 milioni di euro (25 miliardi di lire) per i programmi dell’UNHCR a favore dei rifugiati afghani. Di questi, quasi 8 milioni (15 miliardi di lire) sono stati destinati all’assistenza d’emergenza – per la quale il governo italiano si attesta al quarto posto – e 5 milioni (10 miliardi di lire) ai rifugiati afghani di vecchia data in Iran. Inoltre, da ottobre i cittadini italiani hanno sostenuto la campagna di raccolta fondi dell’UNHCR, “Emergenza Afghanistan”, con oltre 3 milioni di euro (6 miliardi di lire).

L’Alto Commissariato ha in programma di assistere -entro la fine dell’anno – il ritorno a casa di 1.2 milioni di persone. Di queste, 800mila sono rifugiati il cui rimpatrio assistito da Pakistan e Iran inizierà in primavera, mentre 400mila sono sfollati all’interno dell’Afghanistan.

Al momento l’UNHCR ha aperto in Afghanistan 11 uffici, con uno staff di 57 operatori espatriati. Altri 10 uffici, dislocati nelle zone più remote verranno aperti nei prossimi mesi, in concomitanza con il ritorno dei rifugiati.

Info: www.unhcr.org

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