Leggi

Squilllaci (Fict), «Dl Aiuti bis senza sostegni alle realtà del privato sociale è una condanna a morte»

Chiediamo che il Governo riprenda in considerazione questo settore dimenticato. E’ una questione di equità, giustizia sociale e sostegno alle fragilità, altrimenti sarebbe una vera condanna a morte” dice Luciano Squillaci, presidente FICT

di Redazione

“A seguito dell'approvazione al Senato del Dl Aiuti bis senza gli emendamenti che prevedevano sostegni anche le realtà del privato sociale, le Comunità Terapeutiche che svolgono un lavoro socio assistenziale a favore di minori e adulti con dipendenze patologiche e fragilità subiscono pesantemente le conseguenze della crisi energetica. Strutture residenziali dedicate alla cura e al recupero delle fragilità già sfiancate da due anni di pandemia e con risorse già esigue, rischiano davvero una sofferenza ingente, inflitta soprattutto ai ragazzi in cura”, afferma Luciano Squillaci, Presidente FICT (Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche)

“Non tenere in considerazione questo settore significa non avere la percezione del grande vuoto che si può lasciare a chi è già in condizioni di svantaggio. Per riuscire a sostenere i costi energetici, dice Squillaci, dovremmo chiudere le mense nelle nostre strutture e usare le candele per svolgere le attività quotidiane, terapeutiche e riabilitative. “

“E’ preoccupante, disumano, desolante essere lasciati sempre indietro e dover di continuo alzare la voce per ricordare che il lavoro del privato sociale è a sostegno di numerose famiglie, di persone con disagi importanti e a sostegno delle comunità territoriali.

Chiediamo che il Governo riprenda in considerazione questo settore dimenticato. E’ una questione di equità, giustizia sociale e sostegno alle fragilità, altrimenti sarebbe una vera condanna a morte” Conclude il presidente FICT

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.