Formazione
Altro che doping, qui ci vogliono le palestre
La Pubblica Istruzione si butta in una iniziativa antidoping rivolta alle elementari. Ma dimentica che i bambini non possono fare sport a scuola
di Redazione
Anche il ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer non ha resistito ad avviare una campagna antidoping. I destinatari di ?Doping, no grazie?, questo il titolo dell?iniziativa di informazione, sono nientemeno che gli alunni della scuola elementare. Il ministro affida i messaggi informativi a Erasmo, il quotidiano che annovera tra i suoi lettori solo bambini. Per un mese tavole e vignette a colori narrano storie esemplari, e ogni giorno personaggi famosi del mondo dello sport e dello spettacolo dicono la loro sul doping. Ogni sortita si conclude con la frase coniata dagli esperti del ministero : ?La vera forza è nella tua testa e nel tuo cuore: utilizzala. Il doping non serve ed è sleale. Solo gli sciocchi non lo sanno?.
L?età di coloro che fanno ricorso a sostanze dopanti si è abbassata negli ultimi tempi, nè poteva essere altrimenti, visto che a dare l?esempio sono i campioni ricchi e famosi, idoli dei giovani. Purtuttavia, sono da registrare alcune perplessità sull?intera operazione avviata dal ministero e in particolare dal sottosegretario Carla Rocchi. Le sostanze dopanti possono essere assunte solo se vi è una stretta complicità di un medico, il quale le dosa per un intero ciclo e ne verifica i progressi. Soprattutto, la pratica del doping ha un costo molto alto, che generalmente i bambini non possono permettersi, e neppure risulta ai più attenti osservatori del fenomeno che si faccia uso di doping a quell?età. Certo le intenzioni del ministro sono nobili e una campagna informativa non nuoce neppure ai bambini delle elementari.
Ma il problema è un altro. I bambini, ne siamo sicuri, vorrebbero praticare a scuola un?attività motoria organizzata e continuativa, come fanno i loro coetanei in Francia, ma non possono, perché non è prevista. Inoltre dai dati forniti dalla Pubblica Istruzione, si desume che oltre il 50% delle scuole elementari del nostro Paese non ha spazzi adibiti all?attività ginnica. Centinaia di migliaia di ragazzi sono quindi costretti a rivolgersi a strutture esterne per fare sport, dove gli allenatori non sempre hanno una formazione educativa. A scuola potrebbero svolgere attività sportive sotto la guida di insegnanti di educazione fisica. Ma per Berlinguer è prioritaria la campagna antidoping. Info.: Uisp, tel.06-439841
Pa.Co.
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