Welfare

I giovani di Sant’Alessio Siculo che hanno salvato 58 migranti dal naufragio

Il veliero partito dalla Turchia si era incagliato tra gli scogli, chi non sapeva nuotare era rimasto su una barca ancorata a largo. Con un pattino di salvataggio i giovani del paese li hanno raggiunti e portati in salvo. In spiaggia si è scatenata l’accoglienza: chi faceva da mediatore, chi sfornava pizze, chi portava vestiti. Una risposta corale di salvezza e accoglienza

di Alessandro Puglia

I giovani del paese si mobilitano per salvare vite umane. A Sant’Alessio Siculo, paese di 1500 abitanti, poco distante da Taormina, ci si è trovati per la prima volta a fronteggiare uno sbarco di migranti. E non è stato un arrivo come gli altri, perché nella notte di mercoledì il veliero in cui viaggiavano 58 persone di nazionalità afghana si era incagliato tra gli scogli. Sono stati momenti di paura: chi si gettava in mare cercando di raggiungere la riva a nuoto, chi invece non sapeva nuotare e rimaneva aggrappato a una delle barche ancorate poco a largo.

La risposta umana è stata immediata e collettiva.


“Abbiamo sentito un tonfo e poi voltandoci vedevamo le persone che si gettavano in acqua, noi abbiamo soltanto dato una mano”, racconta Luca Profenna che insieme alla compagna Michela Muscolini hanno per prima avvistato l’imbarcazione in pericolo. Nonostante l’arrivo dei soccorsi bisognava ancora recuperare quattro dei naufraghi che avevano trovato riparo su una barca senza poter più proseguire. Così con un pattino di salvataggio i giovani del paese li hanno raggiunti. “Non appena la guardia costiera ci ha dato il via libera abbiamo preso il pattino e li abbiamo soccorsi, il mare era mosso, erano tutti impauriti e infreddoliti”, racconta Gianluca Lo Cascio, assessore all’arredo urbano di Sant’Alessio Siculo, era lui che remava mentre accanto a c’era Carmelo Muscolino, il fratello di Michela. Una volta vicini alla riva Giovanni Saccà, consigliere comunale di Sant’Alessio insieme ad altri volontari si sono avvicinati, hanno afferrato i naufraghi per farli scendere dal pattino e raggiungere la spiaggia.

Dopo la salvezza è arrivata l’accoglienza. Michela parlando in inglese ha avuto il ruolo di mediatrice, il sindaco del paese, Mimmo Aliberti ha raggiunto la spiaggia con almeno 10 magliette, Claudio Foti, proprietario della pizzeria Papillon preparava casse d’acqua e sfornava 17 pizze per farle arrivare subito in spiaggia.

Nella foto di cover (di Alessandro Puglia) Luca Profenna, Michela Muscolino, Giovanni Saccà, Gianluca Lo Cascio

“Le sirene spiegate e tutte quelle luci avevano un po’ impaurito le persone, chiedevano se erano al sicuro, li abbiamo tranquillizzati, io mi sono fermata con le ragazze che avevano le loro necessità”, aggiunge Michela.

Il veliero era partito dalla Turchia con un viaggio durato sette giorni, a guidare la barca a vela in ottime condizioni erano come da anni capita in questo tipo di rotta due scafisti russi. Sbarchi quelli dei migranti che viaggiano in barca a vela dalla Turchia che furono documentati per la prima volta dal Gicic (Gruppo di contrasto all’immigrazione clandestina) della Procura di Siracusa. Un viaggio più costoso, diverso dalle traversate sui barconi dalla Libia dove è maggiore il rischio di naufragio.

Qualche mese fa Sant’Alessio Siculo con il suo castello che cade a strapiombo sul mare aveva attirato l’attenzione di Vip come Sharon Stone e Madonna che lo avevano fotografato e postato sui social. Un luogo fiabesco incastonato sul mare Ionio che oggi vede come protagonisti Luca, Michela, Gianluca, Carmelo, Giovanni, Claudio. Un paese intero che alla luce della sua lunga tradizione marinara ha risposto con la forza e lucidità di chi salva vite umane.

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