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Adiconsum: troppi favori all’Enel, troppi costi alle famiglie

Adiconsum, una delle sigle dei consumatori, stima l'entità degli oneri impropri per le famiglie in 5.500 miliardi di lire (2,8 miliardi di euro)

di Redazione

Il decreto ‘sbloccacentrali’ e gli altri provvedimenti annunciati dal governo nel settore elettrico ”sono incompleti, e non risolvono alla radice l’enorme peso degli oneri impropri che gravano sulle tariffe elettriche delle famiglie e degli altri clienti vincolati. Lo afferma Adiconsum, una delle sigle dei consumatori, stimando l’entità degli oneri impropri in 5.500 miliardi di lire (2,8 miliardi di euro). Bene il decreto – si legge in una nota – che sembra avvii a soluzione l’annoso problema dei veti incrociati che hanno sinora impedito la costruzione o l’ammodernamento delle centrali elettriche, contribuendo cosi’ a ridurre i costi della produzione elettrica in Italia e ad allontanare il rischio di black-out. E? apprezzabile il proposito preannunciato nel disegno di legge del governo di eliminare il pagamento degli anacronistici stranded cost alle imprese elettriche. Tuttavia – continua la nota – accanto a questi aspetti positivi, restano alcuni aspetti che si ripercuotono negativamente sugli utenti: tra questi, la riconsegna all’Enel di 4.000 miliardi di lire di rendita idroelettrica (che le decisioni dell’Autorità per l’energia avevano scorporato dai costi, apportando una riduzione di 9 lire al costo del chilovattora); il meccanismo di vendita all’asta dell’energia elettrica prodotta dagli impianti Cip 6 ai clienti idonei a prezzi più bassi dei costi (che caricherà anche per il 2002 oltre 700 miliardi di lire sulle tariffe degli utenti vincolati); e la conferma delle modalità di ripartizione dell’elettricità importata, che costa meno, che viene accaparrata dai clienti idonei a scapito di quelli vincolati, con un carico sulle famiglie di altri 700 miliardi di lire l’anno.

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