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AOI aderisce a Lobbying4Change
L’Associazione delle Organizzazioni Italiane di Cooperazione e Solidarietà Internazionale si unisce alla campagna per collaborare con le istituzioni affinché mettano in atto processi decisionali inclusivi e trasparenti, alla base di politiche coerenti
di Redazione
AOI, rete di più di 150 organizzazioni, condivide e sostiene gli obiettivi che #Lobbying4change si propone. In particolare, di fronte alle sfide della ripresa post pandemia, AOI ritiene che sia indispensabile collaborare con le istituzioni affinché mettano in atto processi decisionali inclusivi e trasparenti, alla base di politiche coerenti.
«Aderiamo a questa campagna come AOI per ottenere un salto di qualità culturale nel processo democratico che investe sia i decisori pubblici che le organizzazioni sociali: crediamo che sia importante per tutto il Terzo Settore arrivare ad una definizione delle competenze e ad un riconoscimento anche professionale di chi nelle organizzazioni sociali segue le attività di lobby e advocacy. Obiettivo strategico è il rafforzamento della capacità di fare sistema per ottenere i cambiamenti desiderati. Sfide importanti alla base della nostra convinta adesione all’iniziativa», afferma Silvia Stilli, portavoce di AOI.
Si allarga la coalizione #Lobbying4Change a sostegno della regolamentazione del lobbying in Italia: da oggi entra a farne parte anche l’Associazione delle Organizzazioni Italiane di Cooperazione e Solidarietà Internazionale.
Diventano così 16 le organizzazioni che chiedono un cambio di passo nel nostro Paese, dove in più di 50 anni sono stati presentati oltre 80 disegni di legge senza riuscire a produrre un testo capace di regolare questo fenomeno. Assieme a The Good Lobby, promotrice della coalizione, troviamo Altroconsumo, Associazione Antigone, Calciosociale, Cittadinanza Attiva, Cittadini per l’aria, Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili, CIWF Italia, Equo Garantito, Fondazione Etica, ISDE – Associazione Medici per l'Ambiente, Khetane, LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Slow Food Italia e ora anche AOI.
Tutte realtà dai profili, dalle storie, dalle esperienze molto diverse, ma accomunate dalla battaglia per decisioni pubbliche più trasparenti e inclusive. La coalizione Lobbying4Change è stata presentata alla Camera dei Deputati il 2 dicembre 2020 alla presenza di due dei 3 firmatari delle proposte di legge ferme da mesi in Commissione Affari Costituzionali, Silvia Fregolent di Italia Viva e Francesco Silvestri del M5S.
A sostenerla vi sono gli oltre 16.000 i cittadini che hanno firmato la petizione per chiedere di accelerare l’iter di approvazione della legge: la pandemia ha evidenziato infatti quanto sia urgente regolamentare il lobbying e renderlo più partecipato.
«Con l’arrivo del Recovery Fund europeo, assisteremo alla più grossa iniezione di fondi pubblici nel sistema economico italiano dai tempi della Seconda guerra mondiale, oltre 200 miliardi di euro. Senza una legge sul lobbying capace di garantire effettiva trasparenza e partecipazione della società civile, c’è il rischio che la politica finisca per favorire solamente chi è più avvantaggiato nei rapporti con il potere e meglio preparati ad accogliere gli investimenti pubblici, escludendo dal piano di recupero per il Paese le categorie maggiormente colpite e i portatori di interessi generali che hanno più limitata capacità di farsi ascoltare», dichiara Federico Anghelé direttore di The Good Lobby.
Foto di Judy Jacobs da Pixabay
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