Mondo
Tories e interetnici
Per la prima volta nella storia del Regno Unito nessuna delle grandi cariche di Stato è ricoperta da un uomo bianco. Se la prima ministro è infatti Liuz Tuss, le sue scelte hanno portato al governo più multietnico della lunga storia britannica. Di origini del Ghana il Ministro del Tesoro/Cancelliere dello Scacchiere, della Sierra Leone la mamma del nuovo ministro degli Esteri, primo nero nell'incarico, agli interni va invece una figlia di indiani e una giovane 42enne di origini nigeriane deciderà il commercio estero di Londra. Una scelta molto chiara e che dovrebbe sfatare i pregiudizi sui conservatori
di Paolo Manzo
Per la prima volta nella storia del Regno Unito nessuna delle grandi cariche di Stato – Primo Ministro, Cancelliere, Ministro degli Interni e Ministro degli Esteri – è ricoperta da un uomo bianco. Una scelta, quella di Liz Truss, che dovrebbe sfatare i pregiudizi sui conservatori che, a detta di alcuni, sarebbero razzisti. I nomi ed i volti dei nuovi leader del governo britannico ci dicono l’esatto contrario.
Nuovo Cancelliere dello Scacchiere (e Ministro del Tesoro) è infatti Kwasi Kwarteng, un'altezza di 1 metro e 80, nato nella zona est di Londra nel 1975, figlio unico della madre Charlotte, avvocato, e del padre Alfred, economista, entrambi immigrati ghanesi arrivati a Londra negli anni Sessanta. Il suo è un ruolo chiave nel gabinetto della Truss anche perché avrà il compito di ridurre le tasse e di trovare un modo per aiutare le famiglie ad affrontare la grave crisi energetica.
Ha frequentato una scuola elementare statale a Waltham Forest prima di vincere una borsa di studio per Eton, dove era considerato uno degli alunni più brillanti. Kwasi parla tedesco, greco e francese e scrive poesie in latino. Un amico ricordato come, quando la loro scuola aveva introdotto l'italiano nel programma di studi, "gli insegnanti cercavano di insegnare un italiano rudimentale, ma Kwasi imparava tutta la lingua e gli insegnanti facevano fatica a stargli dietro".
Come Boris Johnson, che aveva frequentato Eton un decennio prima, Kwarteng brillava nel Wall Game, un ibrido tra calcio e rugby, dove giocava come Primo Muro,"una posizione quasi suicida che comportava il trascorrere gran parte della partita con la testa che raschiava contro i mattoni”. Inoltre, come Johnson – di cui è da sempre sostenitore – ha vinto il premio Newcastle Scholarship di Eton per essersi distinto in una serie di esami scritti. Ma Kwarteng ha fatto sfracelli, anche di cuori femminili, anche a Cambridge, dove "aveva un bel po' di fidanzate dovendo rimettersi in pari dopo l'educazione in una scuola privata per soli ragazzi” racconta a The Daily Telegraph un suo ex compagno universitario.
Dopo essersi laureato con una doppia laurea in lettere e storia, ha vinto una borsa di studio Kennedy per lHarvard e poi è tornato a Cambridge per il dottorato in storia economica. Kwarteng "è fondamentalmente un accademico", continua l'amico ma era anche deciso a fare carriera in politica e, dopo un periodo come gestore di fondi JP Morgan, è diventato deputato dei Tory per la città di Spelthorne, 100mila abitanti, nel 2010. Dopo otto anni di servizio nelle file basse dei Tory, la carriera ministeriale di Kwarteng è iniziata meno di quattro anni fa. Chiamato a far parte del Dipartimento per l'Uscita dall'Unione Europea, ha fatto rapidamente carriera fino a diventare un membro chiave del governo di Johnson, conquistando un posto al tavolo del Gabinetto nel 2021, come Business Secretary.
Kwasi vive in una villa vittoriana a soli 350 metri dalla casa della Truss a Greenwich, nel sud di Londra e, adesso, i due sono anche "vicini" a Downing Street. Era fidanzato con Amber Rudd, l'ex ministro degli Interni dei Tory, ma poi l’ha lasciata per sposare Harriet Edwards, 36 anni, avvocato d'affari specializzato nella consulenza sulla pianificazione delle successioni. La coppia si è sposata nel 2019 e ha una figlia, Ida, nata l'anno scorso.
Un amico che li conosce bene ha detto ieri che la Edwards ha "stabilizzato" il marito e "gli ha dato una vita domestica che prima che si incontrassero non aveva".
Altro nome multietnico scelto dalla Tuss come ministro degli Esteri è James Cleverly, anche lui di colore e la cui madre è originaria della Sierra Leone. Una sorpresa visto che faceva parte del governo solo da due mesi, quando era stato nominato ministro dell'Istruzione da Johnson. 53enne, manterrà il forte sostegno britannico all'Ucraina e alle sanzioni contro la Russia, ma potrebbe adottare un approccio più aggressivo nei confronti della Cina a detta degli analisti. Apprezzato ufficiale dell'esercito territoriale e già co-presidente dei Tory, Cleverly è il primo ministro degli Esteri britannico non bianco.
Il nuovo Ministro degli Interni è invece la 42enne Suella Braverman, che si era candidata contro la Truss nella corsa alla leadership nei Tory, ma era stata eliminata nei primi turni. Sua mamma è nata alle Mauritius mentre il padre è arrivato in Gran Bretagna dal Kenya ma entrambi sono di origine indiana. La sua nomina rende più probabile che il governo cerchi di reimpostare le relazioni del Regno Unito con Strasburgo, a detta degli analisti.
Chi deciderà le sorti del Commercio Internazionale di Londra è invece Kemi Badenoch, già ministro per le Pari Opportunità, un altro volto multietnico conservatore fino alle ultime settimane in corsa per la leadership dei Tory, come scrivemmo lo scorso luglio. Questa 42enne di origine nigeriana sostiene che il Regno Unito è “criticato a sproposito" come oppressivo nei confronti delle minoranze e viene erroneamente bollato come immorale perché fa rispettare i suoi confini. Il suo approccio duro alle cosiddette guerre culturali e la sua spinta per uno Stato più piccolo l'hanno fatta apprezzare dalla base del partito e avrebbe avuto buone possibilità di diventare premier se si fosse trovata contro Rishi Sunak, nella finale a due. Anche lei come la Tuss favorevole a una riduzione delle tasse per stimolare la crescita, la Badenoch non ha paura di affrontare i "woke warriors" e ha avvertito che la gente è "esausta di luoghi comuni e retorica vuota”.
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